Mozione sulla garanzia di reddito per gli educatori sociali

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Mozione sulla garanzia di reddito per gli educatori sociali

COMUNICATO STAMPA n. 259/20 C.C. del 10.04.20 
Mozione riguardante la garanzia di reddito per gli educatori sociali
(ON/FA) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (5 favorevoli; 10 astenuti) la mozione proposta dalle Cons.re Martina Mescolini e Cristina Croce Capigruppo rispettivamente di: “Partito Democratico” e “Siamo Orvieto”, inerente la garanzia di reddito per gli educatori sociali nell’attuale emergenza sanitaria Covid-19.
Il documento impegna il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Orvieto, in qualità di Comune capofila della Zona Sociale n. 12, ad intraprendere ogni azione al fine di provvedere al trasferimento della copertura economica del monte ore previsto per le erogazioni dei Servizi Sociali svolti a decorrere dall’entrata in vigore dei Dpcm 4, 8 e 10 marzo 2020, considerando tale periodo come servizio prestato e garantire la tutela lavorativa e professionale degli Educatori Sociali e degli Operatori Sociali dei servizi. 
La mozione è stata illustrata dalla Cons.ra Martina Mescolini la quale ha ricordato che “l’emergenza Coronavirus e le conseguenti disposizioni introdotte dai Dpcm del 4, 8 e 10 marzo 2020, con i quali sono state previste restrizioni che hanno determinato la chiusura o il pesante ridimensionamento temporaneo dei servizi educativi e socio-assistenziali almeno fino al 3 aprile, stanno facendo emergere la già precaria situazione lavorativa di molti Educatori impegnati nei servizi educativi 0-3 anni e nella integrazione scolastica e più in generale in tutti i servizi alla persona (compresi assistenza domiciliare e incontri protetti). Per gli operatori di questi servizi non sono previste le stesse garanzie salariali che altri, nella fattispecie i lavoratori pubblici, hanno, con ricadute importanti sul loro reddito. Infatti per gli operatori sociali non è stata prevista alcuna tutela per garantire l’erogazione dei loro stipendi al pari dei dipendenti della scuola e delle Pubbliche Amministrazioni per i quali è stato approvato il D.L. numero 9 del 2 Marzo 2020, che all’articolo 19, comma 3 prevede che ‘i periodi di assenza imposti dai provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-19 costituiscono servizio prestato a tutti gli effetti di legge’”.
“Tali servizi sociali – ha proseguito – sono di competenza dei Comuni della Zona Sociale n. 12 della Regione Umbria, di cui il Comune di Orvieto è Capofila, e vengono erogati in appalto ad un soggetto terzo mediante bando di gara. Come si evince dal Capitolato speciale d’appalto, non vi è previsto nessun corrispettivo per mancate prestazioni (art.9) ed il pagamento deve essere richiesto sulla base delle effettive ore svolte nel singolo servizio (art.12). E’ evidente che tale modalità di pagamento a ore (cottimo), seppure di fronte ad una sospensione del servizio dovuta a cause di forza maggiore imprevisti ed imprevedibili, rappresenta un fattore di rischio per una cospicua parte di lavoratori, che sul nostro territorio supera le 100 unità, i quali potranno subire una significativa decurtazione del reddito. Il monte ore massimo definito per ogni singolo servizio e la sua copertura economica sono già state individuate nel Capitolato speciale per l’affidamento della gestione e pertanto si tratta di risorse già   appostate nei vari bilanci degli Enti Comunali della Zona Sociale n.12. Da ultimo, lo scorso 10 marzo è stato stipulato un protocollo d’intesa tra le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali per l’attivazione di tutti gli ammortizzatori sociali utilizzabili tra cui il FIS e azioni congiunte verso i Comuni e la Regione Umbria volte ad integrare il 20% della retribuzione dei lavoratori non coperta dal FIS”.
Dibattito
Assessore al Bilancio Piergiorgio Pizzo: “mi aspettavo il ritiro della mozione che è ormai datata 13 marzo 2020, infatti con il successivo DPCM del 17 marzo si dice chiaramente che le provvidenze vanno pagate in base alla rimodulazione dei servizi, concetto ribadito anche dalla Regione Umbria. Dal punto di vista economico di fatto lo Stato ha ribaltato sui Comuni queste adempienze, quindi lo Stato deve anche bilanciare con le entrate ai Comuni. Il Comune per ogni minore entrata o maggiore spesa che affronta deve poi trovare le coperture. Ricordo a tale riguardo che il 15% delle nostre entrate sono agganciate ai flussi turistici che sono fermi”.
Assessore ai Servizi Sociali, Angela Maria Sartini: “la cornice teorica e operativa ci ha visto costantemente in contatto, anche telematico, con la Cooperativa che si occupa dei servizi educativi, tant’è che a seguito delle due delibere regionali, per venire incontro alle esigenze paventate, abbiamo dato indicazioni anche sui Servizi Sociali e stiamo per definire il relativo protocollo. La delibera della Regione ha esplicitato nel dettaglio quali sono tipi di intervento che, a fronte di una riformulazione dei servizi, sono stati studiati dal lavoro condiviso tra Comune e Cooperativa. Quindi ci siamo mossi parallelamente alle varie Istituzioni portando a completamento quelle che erano le indicazioni dell’Amministrazione”.
Replica Mescolini: “spiace che nessuno Consigliere abbia deciso di intervenire. Non credo di aver sbagliato l’integrazione ad una mozione presentata prima della pubblicazione del decreto Cura Italia. L’Assessore Pizzo confonde a mio avviso quanto hanno sostenuto le rappresentanze sindacali, invece relativamente alla rimodulazione dei servizi ringrazio l’Assessore Sartini che conferma di un confronto attivato con gli operatori dei servizi per rimodulare appunto le azioni svolte. Siamo convinti che si farà un buon lavoro, ma questo non c’entra nulla con quello che io ho rappresentato, ovvero: assicurare pari diritti e garanzie salariali per la categoria degli Educatori ed Operatori sociali impegnati nei servizi di competenza in tutti Comuni della Zona Sociale n.12, così come avviene per i lavoratori che stanno nella pubblica amministrazione. Le risorse in bilancio per questi servizi ci sono”.
Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “poiché si devono coordinare le norme del decreto Cura Italia con quelle di fonte regionale, prima di intervenire ho trovato giusto che fossero gli Assessori a fornire informazioni visto che l’Amministrazione si sta comunque muovendo sulle scia della mozione stessa che, se da un lato è superata, dall’altro sta trovando applicazione proprio in questi giorni. Annuncio l’astensione”.
Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “si tratta di una platea di lavoratori che hanno il diritto di essere trattati come tutti gli altri. Quindi siamo sensibili alle problematiche di questa categoria. Le lamentale espresse dall’Assessore Pizzo andrebbero tradotte in un atto che io approverei subito, proprio perché dobbiamo essere propositivi alla risoluzione dei problemi”.
Cons.ra Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “il decreto Cura Italia ha dato corso alle richieste che la mozione aveva anticipato, quindi per il contenuto che essa esprime merita la nostra considerazione ed approvazione”.
Cons. Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “il dibattito è stato certamente interessante come le motivazioni che stanno alla base della mozione. L’Assessore Sartini ha fornito risposte puntuali. Dobbiamo stare al passo con una emergenza che è grave. E’ auspicabile affrontare anche le problematiche di tutte le tipologie di lavoratori che svolgono attività in convenzione con il Comune. Mi complimento con il Partito Democratico per aver acceso il riflettori su un comparto di lavoratori molto importanti. In attesa degli eventi mi asterrò”.
Presidente del Consiglio Comunale Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “condivido quanto già affermato dai Consiglieri Sacripanti e Olimpieri, che mettono in luce le difficoltà del momento per tante categorie di lavoratori”.
 

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Ultimo aggiornamento
10/04/2020