Mozione sulla situazione venutasi a creare all’interno dell’Associazione TeMa e possibili soluzioni da intraprendere

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Mozione sulla situazione venutasi a creare all’interno dell’Associazione TeMa e possibili soluzioni da intraprendere

COMUNICATO STAMPA n. 820/19 C.C. del 21.11.19
Mozione sulla situazione venutasi a creare all’interno della Te.Ma e sulle possibili soluzioni da intraprendere 
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha ampiamento dibattuto e quindi approvato all’unanimità dei presenti (11 favorevoli: gruppi di maggioranza e Cons.ra Belcapo; i gruppi di minoranza hanno partecipato al dibattito ma hanno lasciato l’aula al momento della votazione) la mozione presentata dalla Cons.ra Donatella Belcapo (Capogruppo “Orvieto 19to24”) nella quale si dà mandato al Sindaco e alla Giunta di proporre all’Assemblea dei Soci la messa in liquidazione dell’Associazione TeMa e di recedere dalla qualità di socio dell’Associazione TeMa. In dettaglio, la mozione da indirizzo al Sindaco di:
– proporre all’Assemblea dei Soci la messa in liquidazione dell’Associazione TeMa
– recedere dalla qualità di socio dell’Associazione TeMa 
– intraprendere tutte le soluzioni possibili affinché venga salvaguardata la stagione teatrale in corso;
– riportare sotto la responsabilità e la gestione diretta dell’Amministrazione questa e altre attività;
– valutare quali strumenti adottare per salvaguardare i dipendenti da una parte e dall’altra garantire servizi culturali come il teatro, la scuola di musica, la biblioteca; servizi di formazione qualificata e specializzata, servizi di accoglienza turistica e di informazione turistica in grado di soddisfare le richieste che una Città come Orvieto pretende;
– verificare la fattibilità di poter utilizzare tutti i possibili soggetti previsti dalla normativa (Fondazione, Aziende Speciali, Società Partecipate) per una gestione diretta, coordinata, unitaria, e partecipata di questi asset centrali per lo sviluppo della nostra comunità.
Su proposta dei gruppi di maggioranza, la mozione (che originariamente dava l’indicazione di verificare tutte le strade per procedere alla risoluzione del contratto con TeMa per la gestione del Mancinelli e procedere alla liquidazione dell’ente) è stata emendata d’intesa con la proponente (anche l’emendamento è stato approvato all’unanimità dei presenti.  
Prima dell’illustrazione della mozione, Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Democratica”) nell’annunciare di doversi assentare (per motivi di lavoro) ha raccomandato che “l’Amministrazione si faccia carico, comunque, di un percorso per arrivare ad una decisione che non preveda una brusca interruzione della storia della TeMa”. 
Alla ripresa dei lavori dopo la sospensione concessa dal Presidente dell’Assemblea per approfondire tra i Consiglieri i contenuti dell’emendamento, Martina Mescolini (Capogruppo PD) ha presentato una mozione d’ordine che ha motivato con “il comportamento scorretto tenuto dalla maggioranza rispetto ad una serie di convocazioni avvenute in totale difformità dei regolamenti Comunali. Lunedì scorso la Commissione Capigruppo, convocata per la definizione dei calendari dei Consigli Comunale ha discusso tutt’altro, fino alla proposta del Sindaco di andare ad un Consiglio urgente per la mozione sulla sanità e per la variazione di bilancio; già in quella sede è stato proposto di portare una delibera avente per oggetto l’Associazione TeMa. Abbiamo esposto il nostro disagio su come vengono gestiti questi atti portati in Consiglio senza i criteri dell’urgenza, come confermato dalla comunicazione del Presidente”. 
“La mozione che ci apprestiamo a discutere – ha aggiunto – è sorella della delibera della Giunta del 6 novembre scorso, pertanto ci sembra davvero scorretto che da un lato, giustamente, il Presidente dell’Assemblea ha valutato i criteri oggettivi con i quali sottoporre al Consiglio l’urgenza di taluni atti, mentre in realtà si ignora tutto questo. La convocazione d’urgenza di oggi per una variazione di bilancio poteva attendere ancora qualche giorno. E’ evidente la manovra fatta dalla maggioranza: l’Assemblea dei Soci della TeMa (autoconvocata dai soci per il 23 novembre) è quella di dare un ipotetico mandato al Sindaco e presuppone una responsabilità enorme. Quindi con la mozione d’ordine chiediamo che non venga discussa la mozione presentata dalla Cons.ra Belcapo. Andremo ad intervenire nelle sedi opportune”. 
Il Presidente, Umberto Garbini: “vorrei precisare che il testo della delibera della Giunta non è lo stesso testo che contenuto nella mozione, quindi ho ritenuto che non vi fosse urgenza in quella delibera che non ha carattere di dispositivo ma di indirizzo politico. Comprendo lo scetticismo, ma la mia volontà non era quella di non fare esprimere il Sindaco. Sin da ora chiarisco a tutti che Consigli Comunali convocati con urgenza non verranno più fatti, a meno che gli atti siano veramente urgenti, dandone informazione ai cittadini. La mozione d’ordine è a discrezione del presidente del Consiglio che in questa momento o deve entrare nel merito politico, oppure esercitare anche il suo ruolo di capogruppo, che in questo caso condivide con la sua maggioranza la procedura dell’emendamento alla mozione”.
Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “chiedo al Presidente del Consiglio di non ammettere alla discussione questo emendamento. Io ho assentito alla richiesta del Sindaco relativa all’urgenza motivata da ragioni di bilancio, ma questa urgenza non si può accettare per inserire un ordine del giorno che ha il senso della delibera di Giunta dell’8 novembre scorso. Non si può accettare che si ricorra ad un escamotage come questo e diffido la Giunta da farlo. Da parte mia farò le necessarie azioni. Vi è la volontà pervicace della maggioranza di voler soffocare il dibattito consiliare su una questione che è sì complessa ma molto importante per tutta la città”.
Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”): “quella di oggi è una pagina brutta del recente passato. Siamo stati convocati ad una Commissione capigruppo con iscritto all’ordine del giorno il solo crono programma delle seduta consiliari successive. In realtà ci siamo trovati, nostro malgrado, a discutere in quella sede della TeMa, che il Sindaco che chiedeva di portare questo atto in Consiglio addirittura entro le 48 ore. L’indomani questo atto non viene iscritto, correttamente, all’ordine del giorno dal Presidente, che oggi si è trovato costretto a dover spiegare la sua scelta. L’emendamento della maggioranza rispecchia di fatto l’atto assunto dalla Giunta nei giorni scorsi. Un atto surrettiziamente fatto entrare dalla finestra. Questo modus operandi è gravissimo. Anche la Cons.ra Belcapo, che lunedì si era sentita presa in giro in sede di conferenza dei capigruppo oggi cambia versione. Spero che i cittadini comprendano cosa sta accadendo. Le responsabilità sulla TeMa le abbiamo tutti, a partire dal Sindaco Tardani, come l’Assessore al Bilancio e il Vice Sindaco che hanno avuto esperienza di governo dieci anni fa quando la TeMa già aveva problemi. Chiedo che il Presidente assuma una responsabilità politica vera, perché lo spettacolo che sta andando in scena oggi è vergognoso”.
Andrea Sacripanti (“Lega – Salvini per Orvieto”) ha parlato di “discussione surreale perché la minoranza sta ponendo la questione dell’urgenza in maniera discutibile. Sulla TeMa non si sa distinguere la differenza tra la mozione e la delibera di Giunta che verrà sicuramente riportata e discussa in Commissione e il Consiglio. Peraltro, la mozione non deve essere discussa in Commissione, ma solo gli atti dell’amministrazione. A termini regolamentari l’emendamento è un atto politico, unilaterale che segue un altro iter e che va presentato sul momento; perciò non c’è nulla da obiettare. Il Presidente ha ritenuto dover rinviare la delibera, ma l’emendamento è una correzione della mozione. Rispetto al diritto di conoscere gli atti da parte dei consiglieri non c’è stata alcuna violazione perché quando arriverà in Consiglio ci sarà tutto il necessario coinvolgimento. L’emendamento è un’altra cosa”.
Donatella Belcapo: “sulla mozione d’ordine dico che condivido intervento di Sacripanti. Non trovo giusto attaccare il Presidente che ha svolto il suo ruolo. Ho il ricordo di Consigli Comunali fatti d’urgenza a cui abbiamo aderito senza troppe discussioni. La mozione ha la data dell’8 novembre, la delibera è dell’11 novembre, quindi non ci sto a derogare dai miei diritti di consigliere e sono convinta che la politica debba parlare della TeMa”. 
Germani: “tutti sapevamo della mozione, il problema è sull’emendamento, tant’è che io ho dichiarato che sarei andato via ma mi sono fermato poiché l’emendamento sposta il fine della mozione e dà al Sindaco il mandato politico di andare avanti! Il problema semmai è del Presidente perché la sua maggioranza gli ha fatto passare dalla finestra un atto che lui non aveva iscritto all’ordine del giorno”.
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “non mi appartengono i toni veementi però non vedo in quello che stiamo affrontando la gravità che la minoranza ci sta mostrando, vedo invece una mozione che è un atto di un consigliere che indirizza politicamente una richiesta al Sindaco. Quindi noi abbiamo il dovere di dare un indirizzo politico ed è quello che stiamo facendo. E’ vero, tutti siamo responsabili della situazione che ha determinato l’attuale situazione di TeMa ma accorre assumersi responsabilità difficili e avere il coraggio di affrontarle senza la ricerca del consenso. Affidiamo al Sindaco l’indirizzo di chiedere la messa in liquidazione in sede di Assemblea dei Soci. Da parte della maggioranza non vedo un atto di protervia, ma la proposta di mettere in liquidazione la TeMa. Anche per me l’argomento è molto sentito perché sono amico vero di tante professionalità di che lavorano alla TeMa e posso dire che finora nessuno si è preoccupato di come garantire loro un futuro e che non si sentono più tutelati”.
Il Presidente, accolta la mozione d’ordine presentata dalla Cons.ra Mescolini ha presentato la questione pregiudiziale sul rinvio della mozione, pregiudiziale è stata respinta con 6 voti favorevoli (Germani, Mescolini, Giovannini, Croce, Barbabella e Garbini) e 10 contrari (Belcapo, Sacripanti, Fontanieri, Pelliccia, Moscetti, Celentano, Casasole, Tempesta Oreto e Sindaco Tardani). 
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Illustrando quindi la mozione, la proponente, Donatella Belcapo che ha affermato: “la discussione ci dice quanto sia importante questo tema e quanto sta a cuore a tutti per i riflessi che ha per molte famiglie. La situazione venutasi a creare nella gestione del Teatro Mancinelli e la crisi che sta coinvolgendo l’Associazione TE.MA, chiama le istituzioni e la politica orvietana a non poter più rinviare un serio confronto su quello che rappresentano e potranno rappresentare gli incubatori culturali della Città. Siamo di fronte a difficoltà pregresse e che hanno responsabilità molto lontane e che oggi necessitano di coraggio e determinazione per affrontare seriamente il problema e fare scelte che permettano di poter impostare il futuro culturale della Città. L’Associazione Te.Ma, al pari di altre istituzioni come il Centro Studi e la Scuola di Musica, rappresentano il frutto di scelte politiche, anche lungimiranti, fatte negli anni 90 quando Orvieto viveva in una situazione economica e finanziaria molto diversa da quella attuale. Responsabilità politiche e, in alcuni casi, una gestione amministrativa non adeguata hanno portato ad una situazione debitoria e di crisi finanziaria e gestionale di questi enti che oggi pesa su ogni singolo cittadino. Una crisi che coinvolge tutto il settore della cultura e dell’accoglienza turistica: basti pensare alle difficoltà di gestione della Biblioteca Comunale, fiore all’occhiello della storia passata e futura di Orvieto e oggi relegata ai margini delle politiche culturali della città, situazione che peraltro è destinata a peggiorare con i prossimi pensionamenti di inizio 2020, o dell’ufficio turistico e dell’accoglienza turistica. Oggi, dunque, non si possono più rimandare delle scelte perché ci sono delle vittime dai creditori ai dipendenti che hanno avviato in questi la procedura di dimissioni per giusta causa. Una loro esperienza di un patrimonio che nessuno può disperdere. Io condivido l’emendamento della maggioranza perché sono convinta che nell’appuntamento di sabato il Sindaco deve andare con un mandato chiaro di questa Assise. Dobbiamo chiedere ed esercitare il ruolo della politica. La mozione auspica la ripresa in carico del servizio da parte del Comune che è chiamato ad una seria e profonda riorganizzazione della propria struttura amministrativa e questa, crediamo, dovrà essere plasmata tenendo conto delle competenze già presenti, sugli obiettivi strategici della Città che non potranno più essere demandati a soggetti terzi, compresi i Consigli di Amministrazione che in questi anni si sono alternati nella gestione di asset strategici della Città”.
“Va ricordato – ha concluso – che il ritorno ad una gestione diretta dei vari asset è un argomento già affrontato nella seduta del Consiglio Comunale de 18 aprile 2017 attraverso una risoluzione al bilancio di previsione 2017/1019 approvata all’unanimità dell’Assemblea. Nonostante nulla sia stato ancora fatto in questa direzione, abbiamo ragione di ritenere che la crisi dell’Associazione Te.Ma possa rappresentare l’inizio di questo processo che nel breve periodo dovrà riguardare anche la Fondazione Centro Studi e la Scuola di Musica. Oggi, in definitiva, la normativa prevede vari soggetti giuridici di cui il Comune potrà avvalersi per una gestione diretta, coordinata, unitaria, e partecipata di questi asset centrali per lo sviluppo della comunità: dalle Fondazioni, alle Aziende Speciali alle Società Partecipate. Noi siamo pronti ad affrontare questa discussione e ad assumerci le responsabilità necessarie per il bene della Città e del suo futuro”.
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Sintesi del dibattito:
Sacripanti: “rispetto ai contenuti dell’emendamento che adeguano il testo della mozione dal momento che l’Amministrazione ha già posto la revoca, va sostituita la dicitura della proposta di messa in liquidazione introducendo la richiesta di recedere da socio della TeMa”. 
Barbabella: “è doveroso chiarire che la questione non è la mozione, che è stata legittimamente presentata e è da discutere, bensì la presentazione dell’emendamento che cambia profondamente il senso della mozione stessa trasformandola in un’altra cosa, tant’è che con l’emendamento alla mozione si aggiorna la delibera della Giunta. Quindi è lecito dire che cambia il senso della mozione. Per questo dico che è un fatto grave, per una serie di correlazioni che mi spingono a ritenere che siamo in presenza di un vero atto di prepotenza nei confronti delle prerogative delle minoranze. Grave perché della questione TeMa ci dobbiamo occupare ancora molte volte ma in modo costruttivo, come ho cercato di fare con argomentazioni ponderate. Penso che sia un grave errore procedere con l’accetta sulla strada della liquidazione, a cominciare dai dipendenti che, spero, non si illudano che la loro questione venga risolta con grande rapidità. Vedo pericoli seri per tutte le componenti della vicenda e per la città che non avrà a disposizione il Teatro come pensa di avere. Se si innesca un contenzioso serio non so come evolverà la situazione, ma mi auguro che abbia ragione la maggioranza e che la liquidazione della TeMa sia indolore, anche per il Comune. Spero di sbagliarmi. Non parteciperò alla votazione perché non voglio che la maggioranza si senta confortata dal fatto che noi partecipiamo. Adotterò tutte le decisioni che riterrò più opportune”.  
Mescolini: “appoggiamo l’intervento di Barbabella. Non avalliamo né autorizziamo questo modo di fare. Abbandoneremo l’aula. La materia è oggetto di una delibera che ci aspettiamo venga portata in Consiglio Comunale e in quella occasione discuteremo del primo passo che il Comune ha inteso fare, ovvero di recedere dal contratto. In quell’occasione saremo pronti per dare la nostra posizione. Già oggi il recesso espone il Comune a delle conseguenze. La messa in liquidazione dell’associazione non compete al Comune ma all’Assemblea dei Soci. Intraprenderemo quindi tutte le strade per evidenziare la mala gestione di questa partita. Partiamo da dei dati oggettivi: il teatro è chiuso, la stagione teatrale è stata fermata e resta la responsabilità sociale dei dipendenti.  Infine, riteniamo assolutamente un atto d’imperio la delibera della Giunta e tutti i tentativi di forzare questo procedimento che è lungo. Con questo non ci solleviamo dalle responsabilità. Con il bando in essere c’erano tutte le strade possibili da valutare per risolvere la situazione complessa della TeMa. La strada a senso unico che è stata imboccata dall’Amministrazione non sfocerà in soluzioni rapide”. 
Sacripanti: “spiace che la minoranza abbandoni l’aula all’atto della votazione. Ribadiamo che non è stato violato il regolamento da nessuno, né dalla Giunta, né dal Presidente né dal sottoscritto che ha presentato l’emendamento. La confusione è innegabile. L’emendamento, ripeto, non riguarda se revocare o meno la concessione del Teatro perché l’ha già fatto la Giunta sulla base di alcuni presupposti e che ha deciso di anteporre ragioni di interesse generale (stipendi non pagati, stagione teatrale non sostenibile, inadempienze su pagamenti vari). Continuare a dare soldi (175 mila euro) ad un soggetto che è ormai tecnicamente fallito è motivo di urgenza, a prescindere. Abbiamo sviscerato lo scenario che si potrà verificare una volta che la TeMa non gestirà più il teatro, e il passo successivo è la messa in liquidazione. Recedere dalla qualità di socio è una conseguenza coerente per il Comune, quindi chiediamo al Sindaco di recedere dalla qualità di socio e di interrompere l’erogazione di 60 mila euro annuali a partire dal 2021. Nell’immediato queste risorse saranno utili per imbastire un nuovo modello gestionale di cui si parla anche nella mozione. Invertiamo i ruoli: discutiamo cioè un atto propriamente del Consiglio quale è una mozione”. 
Croce: “spiace dover constatare che la maggioranza non ha affatto rispetto dei ruoli della minoranza nella dialettica politica. Nessuno ha il diritto di sentirsi fuori dalle conseguenze che il fallimento della TeMa avrà, se ci sarà. La precedente Amministrazione aveva fatto una scelta che andava nella direzione del costruire. La scelta dell’attuale Amministrazione doveva essere accompagnata da un percorso costruttivo. Mi auguro che il teatro possa riaprire a gennaio ma non è dato per scontato. Avremmo voluto partecipare a questa decisione costruttiva del domani. Ma non ce ne viene data la possibilità sulla base di modi e toni giusti. Vedremo se questo avrà delle ripercussioni. I cittadini valuteranno. Non parteciperemo alla votazione”.
Tempesta: “partendo dal principio del rispetto della minoranza ritengo che si debba chiedere a tutto il Consiglio di riporre un atto di fiducia nella scelta della maggioranza. Capisco che si tenda a fare un miscuglio delle varie questioni, ma non possiamo accettare che si faccia finta di non capire come stanno le cose, peraltro molto ben esplicitate dallo studio dell’esperto nominato dall’Amministrazione. Il teatro non è soltanto la TeMa, il teatro non chiude ma merita rispetto, proprio nel rispetto dei cittadini. Favorevoli alla mozione”.
Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “la vicenda di TeMa non può che essere guardata rispetto a ciò che è diventata oggi. Nel 2018 il Comune garantiva il fatto di far vincere il bando ad una associazione di cui era socio, già questo era un paradosso! La scelta è stata già presa dal Sindaco, la nostra non è una ratifica ma un placet alla decisione. Oggi dobbiamo ridare alla città un teatro funzionale, dove il Comune contribuisce con un finanziamento di 60 mila euro oltre ai 175 mila per la stagione teatrale e allora: è possibile che il Comune voti in Assemblea dei Soci alla stessa stregua degli altri consiglieri? La strada tracciata oggi dal Sindaco Tardani credo che sia la più corretta, da Presidente mi chiedo perché abbandonare l’aula? Meglio non votare gli atti che sottrarsi agli obblighi del consigliere fra cui c’è quello di discutere gli atti e il diritto di presentare gli emendamenti. Se l’obiettivo è trovare delle soluzioni perché precludersi la possibilità di partecipare al confronto?”.
Sindaco, Roberta Tardani: “sono settimane impegnative per tutti e la sola soddisfazione, per ora, è quella che stiamo lavorando seriamente. I cittadini ci hanno chiamato a governate una città di 21 mila abitanti quindi abbiamo assunto responsabilmente anche l’onere di governare la questione delle problematicità della TeMa non solo nell’interesse di questa associazione, ma nell’interesse di tutta la città e dell’immagine stessa del nostro Teatro Mancinelli che, per primo, sta subendo un danno d’immagine non indifferente perché le compagnie che non vengono pagate dicono che Orvieto non è una piazza appetibile. Allora dobbiamo difendere anche questo aspetto avviandoci verso un percorso che metta fine a questa situazione. L’uscita dall’aula dei nostri colleghi equivale a scappare! Certo la situazione è difficilissima ma va affrontata, senza gli anatemi su chissà cosa succederà! Dal giorno del mio insediamento ho parlato più volte con il CdA della TeMa e con il presidente che poi si è dimesso. I consiglieri di minoranza forse non ricordano cosa ha detto il Consulente nominato da questa Amministrazione ed esperto in crisi d’impresa, il quale in sede di Conferenza Capigruppo ha risposto a tutte le domande dei consiglieri e ha detto chiaramente che oggi la TeMa versa in una situazione di irreversibilità, quindi continuare ad elargire risorse pubbliche significa assumerci responsabilità serie e di varia natura. 
A quei cittadini che sono preoccupati solo dell’inizio della stagione teatrale io ho risposto che l’inizio della stagione sarà possibile appena sarà dipanato il grave problema. Ricordo anche che la stagione teatrale presentata lo scorso mese di maggio per mera propaganda politica, non aveva in realtà il piano finanziario che ci è stato presentato, su nostra sollecitazione, solo il 9 ottobre scorso dal CdA che si è dimesso due giorni dopo. Quella stagione teatrale non stava in piedi con un utile di pochi euro, perciò con il rischio palese di aggiungere ulteriori criticità la decisione dell’Amministrazione è stata quella di fare chiarezza perché le soluzioni transitorie non portano a nulla. TeMa è una associazione ma la Cultura per una Città come Orvieto che deve fare della Cultura un momento trainante ci impone di pensare ad un diverso modello gestionale. 
Quattro mila euro di utili all’anno non potranno mai colmare il deficit di circa 1,5 mln di euro accumulato dalla TeMa. Fanno sicuramente dispiacere certe situazioni di tensione che colpiscono anche emotivamente, come quelle vissute oggi in Consiglio, ma bisogna andare avanti verso l’unica strada che è ora possibile. La proposta di messa in liquidazione che faremo in Assemblea dei Soci, dove il Comune conta per uno, dovrà essere valutata da quell’organismo. Voglio fare chiarezza anche sulla agibilità del teatro: il Teatro Mancinelli non è chiuso, ci sono e ci saranno iniziative già programmate, Umbria Jazz Winter si farà e sono fiduciosa che, con il prossimo anno, si potrà fare anche una stagione teatrale seppure ridotta”.
Replica Belcapo: “ho sottoscritto l’emendamento proposto dalla maggioranza perché necessario e perché convinta della giustezza dell’azione del Sindaco che, con coraggio, ha deciso di affrontare con decisione una situazione ormai non più rinviabile. Brava Sindaco! Noi presentiamo un emendamento per cercare di salvare il Teatro, quindi non ci sto a passare per chi avrebbe affondato la TeMa! Quello che si fa oggi andava fatto prima! Scappare e mettere la testa sotto la sabbia non dà le soluzioni, affrontare invece il problema può dare delle risposte”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “a chi oggi si sente sotto pressione anche a livello mediatico (e viene smentito dagli stessi dipendenti della TeMa) ed ha avuto la responsabilità di millantare tante cose, ricordo che io stesso, Belcapo ed altri Consiglieri riuscimmo a bloccare il bando del Comune per l’affidamento immediato e andare alla proroga di un anno, durante il quale si sarebbero dovute trovare delle soluzioni. Cosa che ovviamente non è avvenuta! Troppo facile porsi oggi il problema dei creditori. I debiti di TeMa ci sono da venti anni con una escalation dal 2007 in poi. Sono 12 anni che il Comune paga con risultati altalenanti tendenti al peggio nonostante gli sforzi dei CdA che si sono avvicendati e che, soprattutto nell’ultimo periodo, sono riusciti a ridurre il debito, in minima parte, ma non poteva essere diversamente. Il nostro obiettivo è quello di garantire i cittadini orvietani che meritano un teatro. Ringrazio Belcapo che oggi ci ha dato la possibilità di discutere di cose importanti, e confido nella ripresa del confronto dialettico tra le parti politiche e nel fatto che con l’anno nuovo possa ripartire la stagione teatrale a cui so che il Sindaco sta lavorando”.
 
Garbini: “mi limito a dire che non è finito il Consiglio e c’è già chi è sui social network per dare chiavi di lettura di questa difficile seduta. Ecco, per me la politica è quella che si fa nei luoghi istituzionali, non sui social network!”.

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Ultimo aggiornamento
21/11/2019