COMUNICATO STAMPA n. 069/20 C.C. del 30.01.20
Ordine del giorno “Ciclo dei rifiuti. Basta con l’emergenza, è l’ora delle scelte coraggiose. Occorre un nuovo Piano d’Ambito e un ruolo attivo, non subalterno, del territorio orvietano”
• Approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale
(ON/AF) – ORVIETO – Dopo ampio dibattito, il Consiglio Comunale ha approvato (10 favorevoli; 1 contrario: Belcapo; 1 astenuto: Tempesta) l’Ordine del giorno presentato dal Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) denominato “Ciclo dei rifiuti. Basta con l’emergenza, è l’ora delle scelte coraggiose. Occorre un nuovo Piano d’Ambito e un ruolo attivo, non subalterno, del territorio orvietano” che ha carattere di indirizzo vincolante per l’azione di governo locale in questo settore nel contesto regionale.
L’ordine del giorno, emendato al 2° punto dai Consiglieri Mescolini, Croce, Giovannini stabilisce di:
1. Chiedere al Governo dell’Umbria di concludere il procedimento di VAS del documento tecnico preliminare per il Piano di Ambito dei Rifiuti e procedere alla pianificazione regionale in materia di rifiuti attraverso la predisposizione e adozione di un nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.
2. In vista di tale Piano, elaborare una proposta di ruolo territoriale orvietano che ci faccia uscire da uno stato emergenziale e subalterno sia all’interno dell’Ambito unico regionale che del Sub-ambito 4 provinciale.
3. Che ciò contempli quella riforma di AURI che abbiamo recentemente affermato essere necessaria anche per la gestione dell’idrico, nella direzione di un ruolo riconosciuto dei territori nella definizione della programmazione dei servizi in attuazione delle direttive di legge della Regione.
4. A tal fine assumere quanto prima l’iniziativa del processo di riforma anche istituendo un apposito gruppo di studio e comunque convocando gli incontri necessari con i soggetti interessati al fine di acquisire informazioni ed elaborare proposte che abbiano fondamento nel quadro dell’auspicata nuova logica di pianificazione e di gestione.
5. Da ultimo, ma non per minore importanza, attuare quel coordinamento intercomunale dell’area orvietana che da una parte contrasti efficacemente le logiche centralistiche con cui troppo a lungo è stata governata l’Umbria e dall’altra dia forza e credibilità alle nostre proposte nel momento in cui assumano coerenza con una decisa linea di riforma. E ciò anche in vista dell’ormai indispensabile costituzione dell’Unione dei Comuni dell’Orvietano.
Le premesse del documento sono state illustrate dal proponente che ha affermato: “lo scorso 8 gennaio ‘Umbria 24’ titolava così un lungo articolo dedicato allo smaltimento dei rifiuti: ‘Nelle discariche nel 2020 quasi il doppio dei rifiuti previsti. Le Crete in soccorso del Perugino’, aggiungendo nel sottotitolo: ‘Dall’Auri ok alla programmazione dei flussi: tetto massimo di 195 mila tonnellate contro le 110 mila stabilite dalla Regione’.
Sarebbe bastato questo per generare apprensione, ma le cose peggiorano se si considerano i numeri del fabbisogno di conferimento in discarica nel 2020 (e mancano le proiezioni successive) in rapporto sia ai limiti fissati dal governo regionale nel 2018 (quasi doppi) sia soprattutto alle disponibilità residue dei singoli impianti. Ammesso che per la discarica di ‘Le Crete’ le quantità del 2020 siano di poco superiori a quelle del 2019 quale risultato della combinazione tra aumento per aiuto al territorio perugino e diminuzione per minore importazione da fuori regione, questo non ci deve affatto far stare tranquilli.
Appare infatti preoccupante il quasi raddoppio del fabbisogno e il basso livello medio della residua capienza delle discariche in esercizio (autonomia da 3 a 5 anni). Siccome la metà delle discariche è quasi esaurita e si prevede che almeno tre con ogni probabilità dovranno chiudere entro poco più di un anno, è chiaro che, se le cose rimarranno così, gran parte del conferimento regionale si riverserà su ‘Le Crete’. È una prospettiva tutt’altro che campata in aria ed è inaccettabile. Bisogna dunque reagire con forza e in fretta. Urge una politica regionale dei rifiuti. E urge per questo una linea progettuale del nostro territorio. Dobbiamo stare nel sistema regionale, ma non dobbiamo essere la ruota di scorta o il pronto soccorso del sistema regionale e tanto meno nel sub-ambito.
Ci viene in soccorso lo stesso presidente AURI Antonino Ruggiano, che nella conferenza stampa dello scorso 19 dicembre ha detto: ‘La nuova Regione dovrà dirci qual è la politica per chiudere il ciclo … Il sistema delle discariche può reggere solo per pochissimi anni. Il governo Renzi aveva previsto un inceneritore in Umbria, oppure possiamo prendere la parte residuale che non riusciamo a differenziare e portarla da qualche parte, in Umbria o fuori. Servono scelte politiche e ognuna ha costi ambientali ed economici. Ai cittadini va detto con chiarezza qual è lo scenario che abbiamo davanti’. Abbiamo bisogno del nuovo Piano d’Ambito, quello che si sarebbe dovuto fare già anni addietro.
Noi però dobbiamo stabilire quale ruolo vogliamo giocare. Sapendo che il tema vero non è discarica si/discarica no, ma quale politica si fa per ridurre al massimo lo smaltimento in discarica. Si sa che una parte dei rifiuti lavorati, per quanto virtuoso possa essere il ciclo, è inevitabile che vada in discarica, ma appunto per questo bisogna operare per ridurne il più possibile le quantità, con tutto ciò che significa: più raccolta differenziata con più educazione civica e più controllo, più tecnologia aggiornata del trattamento e del riciclo, scelta razionale del sistema di smaltimento della frazione secca e del riciclo. I rifiuti non sono il diavolo. Sono al contrario un test della cultura e della capacità di governo”.
Dibattito:
Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”) illustrando l’emendamento ha detto: “nel dispositivo della mozione si chiede al Governo regionale che si ponga termine alla lunga inadempienza della pianificazione regionale in materia di rifiuti e si giunga pertanto celermente al nuovo Piano d’Ambito fondato su scelte lungimiranti, chiare e coraggiose, tali da dare certezza di programmazione e di investimenti sia in termini di salvaguardia ambientale che di benefici economici e di sicurezza delle popolazioni di ogni parte della regione. In realtà il nuovo piano d’ambito dei rifiuti, è già stato presentato da AURI, attualmente è in fase di VAS e al vaglio della Regione, ovvero aperto alle modifiche del caso, quindi chiediamo di modificare il 1° punto del dispositivo della mozione chiedendo alla Regione Umbria di chiudere questa fase e procedere all’approvazione del nuovo piano d’ambito e avviare altre azioni. Si rammenta che il piano d’ambito dell’AURI in fase di VAS chiedeva una ricognizione dell’impiantistica umbra e prevedeva tre fasi per andare alla gestione dell’economia circolare”.
Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “un ordine del giorno accoglibile. Giusto che Orvieto trovi un protagonismo che posa confluire sulle scelte dell’amministrazione regionale. Nessun di noi ha accolto bene la notizia dei nuovi arrivi di conferimenti in discarica nell’ottica del soccorso impiantistico. Accogliamo la mozione e l’emendamento invitando la circoscrivere la materia oggetto della nostra attenzione, abbiamo il Sindaco che fa parte dell’AURI. Abbiamo già gli strumenti operativi per essere appunto operativo. A breve un incontro con il Sindaco ci potrà illustrare sto che sta venendo avanti in sede di AURI”.
Replica Barbabella: “
Replica Barbabella: “probabilmente io sono troppo proteso verso un nuovo modo di lavorare, ma certamente l’Amministrazione troverà il suo metodo. Si andrà ad un nuovo piano d’ambito. Bene, se siamo autonomi allora attiviamoci per parlare di quello che vogliamo per il nostro territorio. In una fase in cui in Umbria si stanno delineando i poteri e i rapporti di forza, è ora che ci facciamo valere come territorio unito, senza avare i santi in paradiso”.
Dichiarazioni di voto, Olimpieri: “interessante il discorso sui territori, cioè un una epoca di cambiamenti geopolitici dobbiamo interrogarci sul ruolo della centralità dei territori. In presenza di una crisi di sistema dobbiamo tornare ad essere protagonisti dei territori marginali facendo squadra fra noi. Occorre capire quali possono essere le soluzioni da mettere sul tavolo che siano replicabili per vari altri aspetti, quali: sanità, ambiente, trasporti, infrastrutture, servizio idrico, rifiuti. E’ un problema di sistema da governare dal basso con un percorso che possa mettere il nostro territorio al centro di un processo che è di rinnovamento. Qui va dimostrato di essere classe dirigente”.
Mescolini: “siamo favorevoli al dispositivo. E’ positivo il giudizio rispetto a come si è svolto il dibattito. Sin dalla passata consiliatura abbiamo scelto un metodo di lavoro che andasse al di là delle bandiere ma che avesse al centro il bene comune. Su questi temi c’è davvero bisogno di lavorare tutti insieme. Dobbiamo essere una voce unica per essere più incisivi. Chiedo al Presidente se posso inviare il documento di base della VAS di cui sono in possesso alla presidenza per essere consegnato ai Consiglieri. Le 7 mila tonnellate di rifiuti in più non sono poche. Dobbiamo quindi far sì che, sin da ora, tutti facciamo uno sforzo affinché la gestione dei rifiuti sia omogeneizzata con comportamenti virtuosi”.
Presidente dell’Assemblea, Umberto Garbini: “è possibile inviare il documento alla segreteria di Consiglio per poi essere distribuito ai vari gruppi”.
Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “sono favorevole alla mozione e all’emendamento. Per definire il piano che è in VAS abbiamo impiegato due anni di discussione in sede AURI, quindi la raccomandazione che oggi faccio al Sindaco è quella di essere molto vigili. Infatti, a dicembre 2018, adottammo un provvedimento secondo cui le discariche perugine dovevano riaprire dopo 4 mesi, mentre invece in alcuni casi i lavori non sono nemmeno iniziativi”.
Donatella Belcapo (Capogruppo “Orvieto 19to24”): “apprezzo e ringrazio il tentativo del Cons. Barbabella e di come la maggioranza che ha cercato di giungere ad una sintesi. Per me però la differenza è fatta dal passare delle parole alle scelte. Oggi per l’ennesima volta si fanno ancora chiacchiere. Io dico basta alla chiacchiere! Noi non possiamo più permettere che la nostra discarica venga presa come il secchio della spazzatura di tutti. Da adesso voglio solo vedere i fatti concreti!”
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