Progetto Phobos, il Comune di Orvieto ribadisce la contrarietà

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Progetto Phobos, il Comune di Orvieto ribadisce la contrarietà

COMUNICATO STAMPA del 27.2.23

(COMUNICAZIONE) ORVIETO – “Il Comune di Orvieto ribadisce la propria ferma e totale contrarietà al progetto per la realizzazione dell’impianto eolico denominato Phobos così come espresso formalmente nel parere inviato al Ministero della Transizione Ecologica”. Lo afferma il vicesindaco del Comune di Orvieto con delega all’Urbanistica, Mario Angelo Mazzi.

Il parere, nell’ambito della procedura di Valutazione di impatto ambientale di competenza statale – spiega – è stato regolarmente trasmesso l’8 giugno 2022 con protocollo nr. 20779. Siamo in contatto con i competenti uffici ministeriali per verificare il motivo per cui non risulti inserito sul sito web del Ministero insieme a tutti i pareri espressi dai soggetti interessati. Riteniamo – prosegue – che le osservazioni presentate dal Comune di Orvieto siano dirimenti rispetto alle valutazioni che sarà chiamata a fornire la competente commissione ministeriale perché, unitamente a quelle più squisitamente tecniche fornite dagli altri Comuni, evidenziano il preciso indirizzo politico di sviluppo che l’amministrazione ha pensato per quelle aree. Come è scritto nel parere – prosegue il vicesindacola zona interessata dall’impianto eolico ricade infatti all’interno del Parco Culturale individuato e perimetrato dal Prg, parte strutturale, al fine di promuovere politiche di sviluppo centrate sulla identità locale, in grado cioè di valorizzare le risorse territoriali e integrarle con la promozione turistica”.

Il Parco culturale – si legge nel parere –  è finalizzato “alla costruzione di servizi culturali e turistici per valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale ed ambientale che definisce questo territorio”. Nel Parco culturale “non sono ammesse trasformazioni del mosaico paesistico dei soprassuoli ad eccezione di quelle relative agli avvicendamenti delle coltivazioni. Sono ammesse attività di studio, ricerca, restauro, inerenti i beni, ad opera degli istituti autorizzati, l’utilizzazione agricola dei terreni destinati a tale uso, adeguamenti della rete viaria esistente, la manutenzione e l’attrezzamento dei percorsi esistenti, la realizzazione e l’attrezzamento di nuovi percorsi. All’interno del parco è vietata ogni forma di attività estrattiva”.

Alla luce di questo – precisa il vicesindaco – è evidente che l’amministrazione comunale di Orvieto ha da sempre considerato il territorio come un valore aggiunto e ha da sempre messo in atto azioni il cui fine ultimo è quello della valorizzazione delle risorse territoriali e della tutela delle permanenza identitarie che contraddistinguono il paesaggio dell’Altopiano dell’Alfina, imponendo ai cittadini regole ferree nell’uso e nella trasformazione del territorio che hanno comportato sacrifici per i residenti. Regole che oggi non possono essere messe in discussione”.

È necessario sottolineare – precisa ancora il vicesindaco – che l’autorizzazione del progetto in questione è di esclusiva competenza statale e il Ministero ha raccolto le osservazioni di tutti i soggetti coinvolti e interessati per poter emettere o meno il decreto di VIA.  Il parere tecnico formulato dalla Regione Umbria, che non era stato comunicato a questa amministrazione, è il frutto di una conferenza di servizi interna che ha esaminato le risposte della società proponente alle integrazioni allo studio di impatto ambientale chieste dalla Regione stessa, ma non è da intendere in contrasto con le osservazioni urbanistiche del Comune di Orvieto di cui il Ministero dovrà tenere conto”.   

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Ultimo aggiornamento
27/02/2023