COMUNICATO STAMPA n. 412/22 G.M. del 28.05.22
Orvieto si candida a Capitale Italiana della Cultura 2025
• Sindaco Tardani: “sfida stimolante e ambiziosa. Giocheremo la partita da protagonisti, capofila di un territorio e rappresentanti di una regione che merita tale palcoscenico. La città saprà elaborare una proposta all’altezza. Siamo all’opera per costituire un comitato tecnico cittadino al quale affiancare un team di esperti in progettazione culturale”
(ON/AF) – ORVIETO – Orvieto si candida a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2025. La Giunta Comunale ha approvato l’adesione al bando del Ministero della Cultura e il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani ha inoltrato formalmente la manifestazione di interesse a partecipare alla procedura di selezione per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025.
Il Ministero della Cultura raccoglierà le proposte entro il 31 maggio dopodiché i Comuni o le Unioni dei Comuni che hanno inviato la manifestazione di interesse dovranno presentare entro il 13 settembre il dossier di candidatura che comprende il progetto culturale della durata di un anno.
Entro il 15 novembre la giuria composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica, selezioneranno le 10 città finaliste che saranno successivamente chiamate a illustrare il proprio progetto in audizione pubblica. Il 17 gennaio 2023 è in programma la proclamazione della città vincitrice che riceverà un contributo di un milione di euro per la realizzazione dei progetti e delle attività previste.
“Una sfida stimolante e ambiziosa – commenta il Sindaco e Assessore alla Cultura, Roberta Tardani – un vero banco di prova per la città intera che attraverso tutte le sue articolazioni sociali e culturali sarà chiamata a dare concretamente il proprio contributo di idee al di là degli steccati, degli schieramenti e dei mandati elettorali.
Le esperienze delle città che hanno ottenuto il titolo in questi anni – prosegue – ci insegnano che non esistono progetti vincenti senza il reale coinvolgimento e la condivisione di tutta la comunità con processi che nascono dal basso. I tempi per la costruzione del dossier di candidatura sono serrati ma siamo convinti che la città sarà in grado di elaborare una proposta all’altezza della sfida che ci attende. Personalmente ritengo che questo sia proprio il momento giusto per tentare questa avventura incanalando nella giusta direzione il fermento culturale di una città che ha saputo reagire con determinatezza alla pandemia. Fortunatamente non partiamo da zero perché il lavoro di analisi fatto sul fronte del marketing territoriale ci fornisce importanti indicazioni e siamo già all’opera per mettere insieme un comitato tecnico cittadino al quale affiancare un team di esperti in progettazione culturale”.
“La Città di Orvieto – continua il Sindaco – ha già tentato la candidatura in altre due occasioni ma sempre al seguito di altre realtà, nel 2015 di Todi e nel 2018 di Viterbo e Chiusi. Questa volta invece intendiamo giocare la partita da protagonisti, capofila di un territorio e rappresentanti di una regione che merita tale palcoscenico”.
“Questa iniziativa – conclude – rappresenta una grande opportunità per mettere a terra una progettazione condivisa nel settore culturale che al di là dell’esito della competizione resterà patrimonio comune della città negli anni futuri. I progetti che sapremo mettere in campo avranno inoltre una ricaduta dal punto di vista delle politiche turistiche contribuendo ad affrontare nel concreto anche il tema di come migliorare la qualità dei flussi turistici togliendo alibi a chi invece preferisce alimentare sterili discussioni. Se riusciremo a fare tutto questo, se marceremo tutti verso la stessa direzione, avremmo comunque vinto e fatto il più grande investimento per lo sviluppo della nostra città”.
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Il titolo di Capitale Italiana della Cultura nasce all’indomani della designazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 nell’ottobre 2014. L’impegno che avevano portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità progettuale convinsero il Governo a proclamare le altre cinque concorrenti – Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena – Capitali Italiane della Cultura 2015 e a indire contestualmente una selezione per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole di questo titolo. La prima prescelta fu Mantova, a cui seguirono Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Procida è la Capitale italiana della Cultura oggi in carica, mentre nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia e per il 2024 è stata recentemente designata la città di Pesaro.
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