COMUNICATO STAMPA n. 987/18 G.M. del 24.12.18
Presentato a Orvieto il progetto DA ORVIETO AL MONDO. PIERGIORGIO MAOLONI A 80 ANNI DALLA NASCITA
• L’archivio professionale di Piergiorgio Maoloni donato dalla famiglia al Comune, sarà valorizzato all’interno di un progetto culturale per far conoscere a studenti, professionisti e appassionati di tutto il mondo lo straordinario talento creativo del più celebre designer di giornali, uno dei padri della moderna grafica editoriale italiana
• Paolo Portoghesi: “il genio creativo di Piergiorgio va divulgato, fatto conoscere. Il suo lascito culturale e professionale va trasmesso ai giovani e deve fare scuola”
(ON/AF) – ORVIETO – Un pubblico numeroso e attento ha partecipato, sabato 22 dicembre u.s. alla Sala del Governatore del Palazzo dei Sette, alla presentazione del progetto DA ORVIETO AL MONDO. PIERGIORGIO MAOLONI A 80 ANNI DALLA NASCITA, pensato dal Comune di Orvieto, grazie alla disponibilità dei figli Giulia, Isabella e Luca, e di Pasquale Gioffrè, per valorizzare lo straordinario lascito culturale rappresentato dall’archivio professionale di Piergiorgio Maoloni depositato dopo la sua scomparsa presso il Comune.
Il progetto che prenderà forma in uno spazio espositivo ad esso riservato all’interno del Palazzo dei Sette, oggi ancora cantiere aperto e in lavorazione, è stato presentato nella serata speciale dedicata a PIERGIORGIO MAOLONI (1938-2005), uno dei padri della moderna grafica editoriale italiana.
La serata, coordinata da Guido Barlozzetti che collaborò a lungo con Piergiorgio Maoloni è stata aperta dal Sindaco, Giuseppe Germani e dall’Assessore alla Cultura, Alessandra Cannistrà che hanno posto in risalto le finalità del progetto, ovvero: rendere accessibile e valorizzare l’archivio professionale del grande “architetto delle pagine” come venne definito colui che firmò la grafica di prestigiose testate italiane come “La Stampa”, “Il Manifesto”, “Famiglia Cristiana”, “Il Sabato”, “Avvenimenti”, “Il Tempo”, “Mondo Economico”, solo per citarne alcune.
Una valorizzazione da attuare mediante la collaborazione di importanti partners come l’ISIA / Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, l’Associazione Italiana Grafici e Pubblicitari e la Fondazione Studi Città di Orvieto, al fine di progettare forme nuove di restituzione, comunicazione e divulgazione dell’importante eredità culturale di Piergiorgio Maoloni a cui è legata tanta storia dell’editoria quotidiana, settimanale e televisiva italiana e straniera.
A ricordare la figura del più celebre designer di giornali ed anticipare alcune delle idee per valorizzare il suo prezioso lascito culturale rappresentato dall’archivio professionale è intervenuto il Professor Paolo Portoghesi, grande amico e collega di Piergiorgio Maoloni che ne ha ripercorso il cammino professionale, il linguaggio grafico estremamente espressivo e frutto di un costante lavoro di ascolto ed interpretazione della realtà, ma anche la gentilezza e l’eleganza della persona, la capacità di restare in armonia con la natura e l’ambiente.
Portoghesi ha sottolineato l’importanza di comunicare la grande opera di Maoloni dando vita dapprima ad un sito web dedicato e ad una pubblicazione ma soprattutto ad un programma di azioni volte a divulgare e favorire, specie tra i giovani talenti artistici e grafici, la consapevolezza dello straordinario lascito culturale che oggi è l’opera di Piergiorgio Maoloni e che tuttora vive.
Di come e quanto Piergiorgio Maoloni abbia cambiato la stampa italiana hanno parlato Giorgio Casadio e Angelo Rinaldi, rispettivamente giornalista e art director del quotidiano La Repubblica.
“Quando Piergiorgio progettava la nuova grafica di un giornale – ha detto Casadio – si metteva in ascolto della redazione e della discussione che c’era all’interno del giornale, fino a che, passo dopo passo, esso cambiava pur restando in sintonia con i lettori. Piergiorgio era molto più di un grafico: entrava sull’organizzazione del lavoro del giornale. La sua rivoluzione era anche nella semplicità di spiegare le cose. La sua ‘bottega’ era uno studio rinascimentale”.
“Maoloni, figlio dell’Umanesimo italico è stato sinonimo di qualità – ha aggiunto Rinaldi – dare forma alle notizie era la sua ragione di vita, da giornalista ha combattuto grandi battaglie. Ha creduto a un nuovo dialogo tra parola e immagine. Ha insegnato che il giornale è una questione di ritmi pieni e vuoti”. “Il piccolo passo fatto dall’Amministrazione Comunale di Orvieto, ovvero una serata in ricordo di Piergiorgio Maoloni in cui si presenta l’idea di un progetto che valorizzi un Maestro della grafica italiana – ha detto – è una cosa che trasformerà questo settore professionale in quanto Piergiorgio era molto conosciuto e apprezzato a livello mondiale, quindi rendere fruibile il suo lascito culturale al grande mondo di studenti, professionisti e appassionati non solo italiani ma anche stranieri è una intuizione felice”.
Chiara Athor Brolli graphic designer, autrice della tesi sull’opera e la vita di Piergiorgio Maoloni ha tratteggiato i passaggi salienti della cronologia di interventi realizzati da Maoloni dal 1970 al 2004 sui maggiori quotidiani italiani, realizzata grazie all’aiuto delle maggiori redazioni della romane di Repubblica, Messaggero, Manifesto è la definizione del ruolo del grafico come mediatore culturale nella comunicazione responsabile di contenuti politici e sociali.
A spiegare le fasi della complessa inventariazione del ricchissimo fondo Maoloni e stata Roberta Massino, giovane specialista in conservazione che ha curato tale lavoro in collaborazione con gli eredi Maoloni e con la supervisione di Mario Squadroni docente di Archivistica generale presso l’Università degli Studi di Perugia già soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e delle Marche, il quale ha ammesso che dei numerosi archivi visti in quaranta anni di esperienza, “l’archivio Maoloni è sicuramente il più bello, tanta è la mole e la qualità creativa che esso conserva. E costituisce il punto di partenza del progetto di valorizzazione di una personalità molto significativa nel campo artistico e della grafica contemporanea”.
La serata che ha riunito intorno al ricordo di Piergiorgio Maoloni tanti amici orvietani ha visto anche le testimonianze personali di due ex Sindaci: Antonio Concina che ha ricordato gli anni di scuola trascorsi insieme e le grandi doti personali ed umane di Piergiorgio, e Stefano Cimicchi che ha parlato della genialità di Piergiorgio Maoloni che alla comunicazione della Città Orvieto in Italia e nel mondo dedicò molti studi e progetti, ispirandosi proprio ai caratteri identitari della sua città natale.
Al termine della serata, quanti hanno partecipato all’appuntamento hanno potuto visitare gli spazi del Palazzo dei Sette che ospiteranno l’archivio professionale di Piergiorgio Maoloni composto, tra l’altro, dal mobilio originale del suo studio, progettato dallo stesso Maoloni secondo le proprie esigenze creative.
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