Presentazione del libro “La Caserma ‘Nino Bixio’ nel Convento Sant’Agostino ad Orvieto” di Silvio Manglaviti

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Presentazione del libro “La Caserma ‘Nino Bixio’ nel Convento Sant’Agostino ad Orvieto” di Silvio Manglaviti

COMUNICATO STAMPA n. 229/19 G.M. del 03.03.19
Presentazione del libro “La Caserma ‘Nino Bixio’ nel Convento di Sant’Agostino ad Orvieto” di Silvio Manglaviti
• Venerdì 5 aprile h. 10:30 nella Sala Consiliare del Comune
(ON/AF) – ORVIETO – Il Ten. Col. Silvio Manglaviti presenta, Venerdì 5 aprile alle ore 10:30 presso la Sala Consiliare del Comune, il suo ultimo libro dal titolo “La Caserma ‘Nino Bixio’ nel Convento di Sant’Agostino ad Orvieto”
Insieme all’autore interverranno: Claudio Bizzarri (archeologo e direttore del PAAO/Parco Archeologico Ambientale Orvietano), Maurizio Chiavari (architetto e archeologo) e Lucio Riccetti (storico e medievalista). L’incontro, patrocinato dal Comune, dal Centro Studi “Città di Orvieto” e dall’Associazione “Orvieto Città del Corpus Domini” sarà coordinato da Guido Barlozzetti
Silvio Manglaviti è Comandante del Distaccamento Logistico di supporto tecnico-logistico e infrastrutturale alla 14^ Divisione / Documentazione Aeronautica Militare della Direzione Generale per il Personale Militare del Ministero della Difesa, presso la caserma “Nino Bixio” di Orvieto. 
Nel volume, edito da Gangemi, l’interesse dell’autore si concentra sulla Caserma “Nino Bixio” posta sul ciglio della rupe di Orvieto nel quartiere medievale ubicata presso l’ex convento di Sant’Agostino dove, a seguito di interventi di mantenimento e recupero di strutture e manufatti effettuati da parte del Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa sulle proprie sedi di competenza e d’importante valenza storica, è stata accertata la presenza di una grotta, situata al limite della rupe e usata come deposito di materiale inservibile. 
Dal recupero della grotta sono emerse sia sulle pareti esterne alla grotta sia sulla parete della rupe varie incisioni raffiguranti croci infisse, croci decusse, latine, greche che fanno ipotizzare che la grotta fosse stata utilizzata come luogo di culto o cripta. Di qui l’interesse archeologico, artistico e storico del sito.
 

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Ultimo aggiornamento
03/04/2019