COMUNICATO STAMPA n. 215/21 C.C. del 15.03.21
Respinta la mozione inerente la diffida per cessazione della pubblicità Pro Vita e Famiglia Onlus contro la pillola RU486
(ON/AF) – ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha respinto (8 contrari, 4 favorevoli) la mozione presentata dalla Cons.ra Cristina Croce (Capogruppo “Siamo Orvieto”) con la quale si impegnava il Sindaco e la Giunta: a diffidare il gestore della pubblicità Pro Vita e Famiglia Onlus contro la pillola RU486, al pari di quanto stanno facendo altri Comuni, dal continuare a diffondere simili messaggi dando altresì mandato agli organi preposti di approfondire l’eventuale possibilità di applicazione di specifiche sanzioni; e a farsi promotori di una o più giornate di studi ed approfondimento presso il CSCO, rivolto agli adolescenti, in collaborazione anche con le scuole del territorio, sui temi legati in generale alla tutela della salute ed all’importanza di una sessualità consapevole.
La proponente ha spiegato che “in queste settimane la Onlus Pro Vita si è fatta promotrice di una campagna pubblicitaria attraverso immagini e commenti su ‘Camion Vela’ in cui si equipara la pillola abortiva ad un ‘veleno che metterebbe a rischio la salute e la vita della donna uccidendo il figlio nel grembo’ e altre frasi di simile tenore. Tale forma di pubblicità ha interessato anche il territorio del Comune di Orvieto. Le frasi e le immagini riprodotte diffondono concetti non corrispondenti alle evidenze scientifiche, creando distorsioni e disinformazione e, ciò che è più grave, tendono a colpevolizzare la donna infondendo un pericoloso senso di frustrazione e pertanto sono in palese contrasto con i principi del rispetto della dignità umana e della integrità della persona. Per detti motivi, tali messaggi rischiano di inficiare, inoltre, una conquista di civiltà continuamente minacciata, frutto dell’impegno di tante donne e uomini che da sempre difendono il diritto di autodeterminazione sancito dalla Costituzione”.
“Evidenze e studi scientifici – ha aggiunto – dimostrano che la pillola RU 486 costituisca un’alternativa efficace, meno rischiosa e in molti casi psicologicamente meno traumatica e quindi più indicata, rispetto ai metodi chirurgici di interruzione volontaria della gravidanza, trattandosi di un farmaco ritenuto sicuro dalle autorità sanitarie preposte. Lo scorso agosto 2020 il Ministro della Salute, Speranza ha aggiornato le linee guida relative all’utilizzo della pillola in questione, dopo il parere espresso dall’Istituto Superiore di Sanità, disponendo altresì la possibilità di assunzione della stessa senza ricovero. Quindi, pur non necessitando la pubblicità ‘su vela’ di una preventiva autorizzazione comunale, è fuori di dubbio che la stessa non debba e non possa legittimamente porsi in contrasto con i principi di dignità e di rispetto della persona né in violazione dei regolamenti vigenti”.
Dibattito:
Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “non condivido la mozione perché fintanto che non si infrangono altre regole comprese quelle del Codice della strada visto che si tratta di vele, non vedo come il Comune possa intervenire nè ritengo che si debbano fare operazioni di censura, ma che, pur nell’ambito delle norme di legge, si ha il diritto di sostenere le proprie idee. Non può esserci una azione di censura su un fatto che è libero, cioè fare comunicazione senza ledere le libertà degli altri. Al netto del merito della questione, su cui non entro fermo restando che sono note le mie idee, voterò contro a mozione”.
Sindaco, Roberta Tardani: “sono temi che attengono alla coscienza di ciascuno di noi. Ci viene chiesto di diffidare dalla diffusione di un messaggio, richiesta in cui suona effettivamente come una censura. Come Amministrazione non possiamo censurare nessuno. Voterò contro la mozione, altra cosa è il coinvolgimento del Centro Studi per approfondire la materia ed educare gli adolescenti. Tra l’altro è una mozione superata”.
Federico Giovannini (Gruppo “Partito Demoratico”): “ringrazio la Consigliera Croce per il tema posto in discussione, la mozione peraltro è recente non è superata. Quello che io ritengo fuorviante è il messaggio che viaggiava sulla vela che attraversava il territorio comunale la cui competenza è del Sindaco. Laddove ci sono direttive di una legge nazionale e del Ministero, e c’è un pubblicità ingannevole, al di là della diffida, un Sindaco deve prendere posizione quindi è impossibile che non si arrivi a una questione dirimente. Resta il fatto che sono scelte di sofferenza per una donna che, anche in una fase così delicata, deve sapere di essere tutelata dalle strutture pubbliche adeguate e garantite dal sistema sanitario nazionale come i consultori. Speravo che fosse colto il senso di questa mozione che è di libertà di scelta della donna e trovo fuorviante questo messaggio di pubblicità. Non intervenire mai su questo tipo di mozioni può essere dannoso per altre situazioni analoghe che si potrebbero prospettare in futuro”.
Replica Croce: “non si tratta ovviamente di censura ma quello che si dice nella mozione è che i messaggi riportati nella vela erano in contrapposizione e contraddizione con il contenuto della norma e i principi di autodeterminazione e di rispetto della donna, nonchè in violazione con i regolamenti comunali che invece chiedono il rispetto del principio di dignità”.
Dichiarazioni di voto, Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “condividevo le motivazioni espresse da Croce. Le frasi contenute nel messaggio corso sulle vele non è libertà di espressione ma è una offesa vera e propria alla verità delle cose. Ci deve essere un limite a rappresentare le proprie opinioni. Siamo di fronte a un modo offensivo di affrontare questioni molto serie che offende la dignità del pensiero. Credo che sia stato opportuno mettere in discussione temi come questo e capisco la difficoltà del Sindaco ma almeno, da parte sua, una presa di posizione era dovuta. Il Sindaco ha dato disponibilità a ragionare con il CSCO per occasioni di approfondimento. Mi auguro che l’approfondimento venga davvero fatto perché sono temi che vanno sviluppati e non chiedono di arroccarsi su qualche posizione pregiudiziale”.
Olimpieri: “chi dice dove sta la verità e dove sta scritto chi difende o non difende le donne rispetto a determinati processi abortivi? Se parliamo del merito della materia senza preconcetti è una cosa, ma la libertà di espressione va anch’essa garantita. Quale è il concetto di libertà che conoscete e che dovrebbe essere veicolato? Io ho sempre detto che il tutto venga fatto all’interno di un alveo previsto dalla legge. Voto contrario”.
Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “se la mozione ci avesse chiesto di votare per la pillola abortiva forse avrei espresso una astensione ma con un approccio assolutamente liberale delle idee devo constatare che il messaggio potrebbe essere sbagliato, ma diventarne censori è altrettanto sbagliato. Trovo giusto invece approfondire con un approccio liberale (cioè la libertà del rispetto delle regole) per educare al rispetto della donna e alla sessualità consapevole. Voterò contro”.
Presidente Consiglio, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “condivido quanto affermato da Olimpieri e non entro nel merito specifico della pillola RU486. Non reputo però condivisibile il ricorso alla censura o alla diffida di una Onlus. A tale proposito non posso non pensare ai commenti via social network fatti anche da parte di soggetti politici enunciati con termini non consoni ma che non vengono censurati, oggi come anche nel recente passato ricordo di ex assessori comunali che hanno dovuto dimettersi proprio per questo. Oggi tutti possono dire tutto ed usare qualsiasi termine. Quello che io chiedo ai consiglieri è di non uniformarsi a quello che sta avvenendo nella società e ricordiamoci che ogni parola ha il suo peso”.
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