Richiesta di autorizzazione unica ambientale per impianto recupero rifiuti non pericolosi in località Ponte Giulio: parere contrario del Comune di Orvieto

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Richiesta di autorizzazione unica ambientale per impianto recupero rifiuti non pericolosi in località Ponte Giulio: parere contrario del Comune di Orvieto

COMUNICATO STAMPA n. 055/21 G.M. del 29.01.21 
Parere contrario del Comune di Orvieto al rilascio di autorizzazione unica ambientale per impianto recupero di rifiuti non pericolosi in località Ponte Giulio

• Alla base del diniego che l’Amministrazione Comunale esprimerà in Conferenza dei Servizi vi sono le criticità ambientali e logistiche e l’ulteriore aggravio del carico del flusso della circolazione

• Il Sindaco con delega all’Ambiente, Roberta Tardani: “l’operato dell’Amministrazione Comunale è stato improntato alla massima trasparenza e a un rigoroso approfondimento il cui esito non potrà non essere tenuto in considerazione dalla Regione Umbria. Sul tema dei rifiuti il nostro approccio è sempre stato chiaro: non accetteremo, come è avvenuto in passato, decisioni calate dall’alto che possano danneggiare il nostro territorio”
(ON/AF) – ORVIETO – La Giunta Comunale ha approvato nella seduta di giovedì 28 gennaio una delibera con cui si esprime parere contrario alla richiesta della società GiGa srl di rilascio di Autorizzazione unica ambientale (AUA) per la realizzazione ed esercizio di un impianto di recupero di rifiuti non pericolosi in località Ponte Giulio.
Il parere sarà formalizzato nella prima riunione della conferenza dei servizi convocata per il 1° febbraio 2021 dalla Sezione Autorizzazione integrata ambientale del servizio Sostenibilità ambientale, Valutazioni ed Autorizzazioni ambientali della Direzione regionale Governo del territorio, ambiente e protezione civile della Regione Umbria.
La decisione di esprimere un parere contrario è supportata dalla relazione del dirigente del Settore Tecnico del Comune di Orvieto, nominato dalla Giunta come rappresentante unico dell’Amministrazione Comunale, legittimato a esprimere definitivamente in modo unico e vincolante la posizione dell’Amministrazione su tutte le decisioni di propria competenza.
In base all’istruttoria effettuata dagli uffici, si legge nella delibera, “il materiale giunge all’impianto attraverso un percorso che è stato definito erroneamente dall’istante ‘Area di grande viabilità (SP56)’,  invece dal casello Autostradale il materiale dovrà percorrere i centri abitati di Orvieto Scalo e di Sferracavallo che verranno interamente attraversati su strade urbane, ove peraltro si manifestano già enormi disagi da parte della popolazione, ingenerati dall’alta quantità di traffico pesante che percorre gli abitati, con emissioni rumorose e di gas di scarico che hanno prodotto negli anni ripetute rimostranze; conseguentemente un ulteriore aggravio del carico del flusso della circolazione deve essere valutato in modo assolutamente negativo”.
“La quantità dichiarata oggetto di lavorazione (400 t/g di materiali classificati come rifiuti speciali non pericolosi e 400 t/g di rifiuti non pericolosi gestiti in modalità R13 e R12) – si legge inoltre – è idonea a produrre un traffico di almeno 40 camion al giorno (considerando la portata di carico di un camion di grosse dimensioni di 24 t ca.), in andata verso l’impianto ed in ritorno verso il casello autostradale, oltre ai trasporti per la consegna del materiale lavorato, cosicché si tratta di un carico certamente non indifferente che va ad aggiungersi a quello esistente, già ritenuto eccessivo”.

“Lungo la percorrenza – osserva la delibera – è presente una strettoia in corrispondenza del sottopasso ferroviario di Orvieto Scalo già oggetto di limitazioni al traffico pesante”. “L’insieme delle sopra evidenziate criticità ha già determinato variante al PRG che, sulla scorta di studi del traffico, ha previsto la realizzazione di 2 strutture trasportistiche per bypassare i centri abitati di Scalo e Sferracavallo; si tratta della Complanare e dello svincolo A1 al servizio delle zone industriali di Ponte Giulio e di Fontanelle di Bardano”.

Inoltre “non corrisponde a corretta valutazione l’indicazione compiuta dalla società richiedente nella relazione, secondo la quale l’area viene descritta come integralmente occupata da stabilimenti industriali, in quanto è del tutto evidente che nell’area sono presenti insediamenti di produzione vitivinicola, che peraltro sono quelli più vicini al nuovo insediamento”.
“Il parere contrario che esprimeremo in Conferenza dei Servizi – spiega il Sindaco e Assessore all’Ambiente, Roberta Tardaniè ampiamente motivato dalle criticità ambientali e logistiche che comporterebbe la realizzazione dell’impianto proposto. Nelle nostre valutazioni – aggiunge – non possiamo inoltre non tenere conto che è in corso di elaborazione il nuovo piano regionale dei rifiuti e che dovrebbe essere eventualmente in questo contesto valutata la compatibilità di tale intervento. La programmazione territoriale regionale deve infatti tenere conto della distribuzione degli impianti, secondo un criterio di omogenea distribuzione nonché di prossimità alle fonti delle materie prime secondarie, per poter coordinare gli impianti stessi, evitare sovrapposizioni e razionalizzare i flussi dei rifiuti e i loro trasporti con la finalità di minimizzare l’impatto ambientale dell’intero ciclo”.
“Su questa richiesta l’operato dell’Amministrazione Comunale è stato improntato alla massima trasparenza e a un rigoroso approfondimento il cui esito, dal quale è scaturita la decisione di esprimere parere contrario al progetto, non potrà non essere tenuto in considerazione dalla Regione Umbria. Sul tema dei rifiuti, come su molti altri, l’approccio di questa Amministrazione è sempre stato chiaro: non accetteremo, come è avvenuto in passato, decisioni calate dall’alto che possano danneggiare il nostro territorio. Lo abbiamo dimostrato nei fatti anche recentemente opponendoci in maniera netta all’invio di un maggiore quantitativo di rifiuti da smaltire nella discarica de ‘Le Crete’, costringendo Regione e Auri a rivedere drasticamente la programmazione annuale dei flussi, e sollecitandoli a predisporre un piano regionale che superi il sistema delle discariche e colmi i ritardi accumulati sul fronte dell’impiantistica necessaria a chiudere il ciclo dei rifiuti”.

“Appaiono pertanto inopportune – conclude il Sindaco – alcune prese di posizione che ho letto nelle ultime ore. Anche sulla politica dei rifiuti la visione si manifesta con decisioni e atti concreti, come quelli che abbiamo assunto, e non con considerazioni farneticanti e confuse sia nella forma che nei contenuti”.

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Ultimo aggiornamento
29/01/2021