Santuario di “Campo della Fiera”: rinviata al 2021 la XXI campagna di scavo nel rispetto delle norme anti Covid

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Santuario di “Campo della Fiera”: rinviata al 2021 la XXI campagna di scavo nel rispetto delle norme anti Covid

COMUNICATO STAMPA n. 575/20 G.M. del 10.08.20 
Santuario di “Campo della Fiera”: rinviata di un anno la XXI Campagna di scavo in attuazione delle misure nazionali per l’emergenza sanitaria 
• Procede intanto l’attività di studio in ambito scientifico. Le prospezioni geofisiche effettuate hanno fornito importanti indicazioni per le future indagini
(ON/AF) – ORVIETO – Le misure per il contenimento del contagio da Covid-19 hanno fermato per un anno anche la XXI campagna di scavo al santuario di Campo della Fiera di Orvieto e con essa l’iniziativa “Notte bianca al Fanum Voltumnae”, ovvero le visite guidate in notturna accompagnate da suggestioni musicali e performance teatrali, finalizzate a far conoscere i risultati delle campagne di scavo.  
A comunicarlo è l’Associazione Campo della Fiera – Onlus che, su concessione ministeriale e con la direzione della Prof.ssa Simonetta Stopponi, svolge da anni le ricerche archeologiche in località Campo della Fiera documentando l’importanza storica di un luogo che dal VI secolo a.C. fu sede del santuario federale etrusco, chiamato dagli Etruschi “Il luogo celeste” e dai Romani Fanum Voltumnae; sito successivamente ristrutturato che mantenne la sua vitalità in epoca cristiana e medievale, fino al XV secolo.
La decisione di rinviare la XXI campagna di scavo, che ogni anno gode del sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e della collaborazione di Istituzioni, Enti cittadini ed aziende private, è legata soprattutto a ragioni logistiche dovute alla sistemazione dei molti studenti provenienti ogni anno da Università statunitensi ed europee, oltre che da molti Atenei italiani.
“Se da un lato gli scavi in un’ampia area all’aperto come è quella di Campo della Fiera di per sé non avrebbero creato problemi per il rispetto del distanziamento sociale previsto dalle norme nazionali anti Covid – spiegano gli organizzatoridall’altro c’era però il problema oggettivo dei trasferimenti internazionali e quello della condivisione di spazi di vita collettiva in cui non sarebbe stato possibile assicurare gli adeguamenti tecnici imposti dalla normativa”.

“Anche se a malincuore – aggiungono – abbiamo dovuto quindi rinviare di un anno la prosecuzione della nostra ricerca che sta offrendo importanti risultati scientifici, come è ormai riconosciuto negli ambiti accademici nazionali e internazionali, così come ci dispiace di non poter svolgere quest’anno le visite agli scavi per far conoscere ai sempre più numerosi cittadini di Orvieto e non solo, le scoperte finora effettuate che sono di grandissimo interesse. 
In vista degli interventi di valorizzazione del sito promossi dal Comune di Orvieto siamo riusciti ad organizzare in questa settimana, grazie all’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e in collaborazione con l’Università degli Studi di Foggia, prospezioni geofisiche che hanno mostrato la presenza di moltissime strutture ancora interrate che saranno certamente oggetto delle nostre future indagini. Si è così potuto costatare come l’area sacra occupi una superficie di dimensioni eccezionali, oltre tutte le nostre aspettative”.  
“Confidando che l’emergenza sanitaria venga superata in tutto il mondo e che i soggetti che sostengono e patrocinano le campagne di scavo a Campo della Fiera ristabiliscano la rete di collaborazione per una iniziativa che va nella direzione dell’arricchimento, valorizzazione e fruizione di un grande patrimonio archeologico ancora in parte da rivelare – concludono – attualmente la nostra attività di studio e approfondimento collegata al Fanum Voltumnae procede comunque in ambito scientifico”.
“L’Area Archeologica Etrusca del Santuario di ‘Campo della Fiera’ – sottolinea da parte sua il Sindaco e Assessore alla Cultura, Roberta Tardaniè, insieme alle necropoli di Crocifisso del Tufo e della Cannicella, uno dei attrattori culturali dell’Area Archeologica dell’Orvietano ai quali l’Amministrazione Comunale insieme ad altri Enti e alla Soprintendenza intende dare un particolare impulso. A tale scopo, infatti,  per quest’area specifica, nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche recentemente approvato, sono state destinate risorse economiche già a partire dall’annualità 2020. L’obiettivo è quello di valorizzare e rendere fruibile il prima possibile, lo straordinario patrimonio archeologico del nostro territorio. Un patrimonio vasto, sia come dimensioni sia come narrazione storica delle varie civiltà che hanno caratterizzato l’identità di Orvieto e del territorio circostante fino ai giorni nostri”. 

Per ulteriori informazioni sugli scavi finora svolti in località Campo della Fiera è possibile visitare il sito www.campodellafiera.it

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Ultimo aggiornamento
10/08/2020