Servizio Idrico Integrato: il Consiglio Comunale approva le modifiche statutarie e la proposta di un patto parasociale per garantire il controllo pubblico dell’acqua

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Servizio Idrico Integrato: il Consiglio Comunale approva le modifiche statutarie e la proposta di un patto parasociale per garantire il controllo pubblico dell’acqua

COMUNICATO STAMPA n. 827/20 C.C. del 13.11.20 
Servizio Idrico Integrato: un patto parasociale che consenta ai Comuni soci di garantire il controllo pubblico sulla società 
• La proposta dell’Amministrazione Comunale di Orvieto approvata a maggioranza dal Consiglio che ha accolto le modifiche allo Statuto Sociale della Società partecipata S.I.I. SCPA  
(ON/AF) – ORVIETO – Nella seduta odierna, dopo ampio dibattito, il Consiglio Comunale ha approvato a maggioranza (9 favorevoli; 5 contrari: Germani, Mescolini, Giovannini, Barbabella, Garbini) le integrazioni e le modifiche allo Statuto Sociale della Società partecipata Servizio Idrico Integrato SCPA, autorizzando il Sindaco a rappresentare l’Ente nelle sedi deputate all’approvazione delle stesse nonché all’adozione di iniziative immediate finalizzate alla stipula di un patto parasociale che consenta ai Comuni soci di garantire il controllo pubblico sulla società.
L’atto è stato illustrato dall’Assessore al Bilancio, Enti e Partecipazioni, Piergiorgio Pizzo il quale, dopo aver ringraziato il nuovo CdA insediato da qualche mese per il lavoro svolto, ha riassunto le tappe principali della società S.I.I. S.c.p.a. affidataria nel sub-ambito 4 dell’AURI Umbria della gestione del servizio idrico integrato ricordando che “il Comune di Orvieto partecipa direttamente per il 5,82% al capitale sociale della Società, equivalente rispetto all’ultimo bilancio consuntivo approvato per l’esercizio 2019, a 1.136.995,20 Euro di capitale sociale che è di complessivi 19.536.000,00 Euro. Inoltre, oltre ai Comuni del sub-ambito 4 AURI, cui è riconducibile il 51% del capitale sociale, partecipano al capitale sociale della SII scpa anche i soci privati per il 49%, ovvero: Umbriadue Scarl per il 25% e le società ASM Terni Spa (detenuta al 100% dal Comune di Terni) e AMAN Scpa (partecipata al 100% dai Comuni dell’amerino: Alviano  5%, Amelia 66%, Giove 3%, Lugnano in Teverina 12%, Guardea 11%, Montecchio 3%) rispettivamente con il 18% e 6% che congiuntamente al socio privato svolgono il ruolo di soci operatori”.
L’Assessore Pizzo ha poi richiamato la delibera del 7 aprile scorso con la quale “gli amministratori della S.I.I., in applicazione dell’articolo 8 dello Statuto societario hanno approvato una richiesta di ‘contributi generici’ a copertura di previsti ‘fabbisogni finanziari’ ai soci consorziati, per un totale di 16.000.000,00 di euro in proporzione alla rispettiva quota di partecipazione al capitale sociale. Scadenza poi prorogata dal 30 giugno al 30 settembre 2020 essendo in corso fra le parti la ricerca di una soluzione complessivamente sostenibile in attesa dell’imminente predisposizione della manovra tariffaria 2020-2023 e nel processo di razionalizzazione societaria” ed ha ricordato che la Giunta Comunale di Orvieto, con proprio atto del 7 settembre scorso ha stabilito di impugnare insieme ad altri Comuni soci, la deliberazione del Cda della Sii il cui giudizio è pendente dinanzi alla Sezione Specializzata per le Imprese del Tribunale di Perugia.
Quanto alle modifiche statutarie della Società proposte dal S.I.I., l’Assessore Pizzo ha riferito che esse “avranno efficacia al realizzarsi delle seguenti condizioni: 1) il passaggio del 15% di quote azionarie della SII Scpa da ASM Terni Spa ad Umbriadue Scarl, rimanendo invariata la quota di partecipazione al 49% del capitale privato; 2) il reperimento di risorse finanziarie a favore di SII Scpa per l’importo fino a 30 milioni di euro, da destinare a rimborso dei canoni e mutui pregressi dei Soci Pubblici per circa 10 milioni di euro, a rimborso parziale del finanziamento soci ASM del 2013 per circa 4 milioni di euro, al finanziamento del investimenti e del fabbisogno di cassa per la parte rimanente; 3) al consolidamento integrale del bilancio della SII Scpa nel Bilancio della Società ACEA e 4) all’approvazione della manovra tariffaria 2020-2023”.   

Nel merito tecnico delle modifiche statutarie proposte, il relatore ha specificato che: “resta in capo al CdA la nomina dell’Amministratore Delegato, di espressione e designazione dei soci privati; all’A.D. vengono conferiti i poteri di gestione del Regolamento di Consorzio anche attraverso la nomina di un direttore tecnico, su proposta del socio ASM S.p.A., e di definizione della Struttura Operativa ed organizzativa della società occorrente per realizzare il piano d’ambito e per adempiere agli obblighi derivanti dalla convenzione di gestione tra la Società e l’EGA / Ente di Governo d’Ambito). L’Amministratore Delegato, potrà anche definire il budget e il piano strategico, assumere, promuovere, licenziare e trasferire dirigenti, quadri, impiegati ed operai nel rispetto della legge e dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Viene poi introdotto l’obbligo, da parte dell’A.D., di riferire almeno con cadenza trimestrale al Consiglio di Amministrazione circa l’andamento della gestione, con particolare riferimento allo stato di attuazione degli obblighi derivanti dalla Convenzione tra SII e EGA. Al direttore tecnico viene assegnata la responsabilità tecnico-organizzativa della gestione del servizio ed i relativi adempimenti, nell’ambito dei piani strategici, industriali e finanziari definiti. Il direttore tecnico valuta l’adeguatezza degli impianti, l’evoluzione delle esigenze e delle aspettative degli utenti, attiva le iniziative necessarie per redigere i progetti di manutenzione straordinaria e le nuove realizzazioni, collabora con l’AD per la definizione dei piani strategici, industriali e finanziari, controlla l’avanzamento delle attività,  coordina il personale addetto, redige le procedure operative opportune e necessarie allo svolgimento del servizio, gestisce i dati relativi e coordina l’attività dei soci operatori. Infine, vengono eliminati gli articoli inerenti: contributi, versamenti e fidejussioni (art. 8) e responsabilità solidale dei soci nei confronti dell’A.A.T.O. e di terzi (art. 10). Viene invece inserito (art. 15) il controllo contabile esercitato a scelta dell’Assemblea dei soci, da un revisore contabile o da una società di revisione”.
“L’abrogazione dell’art. 8 dello statuto che prevede obblighi contributivi da parte dei soci a copertura delle spese di gestione e degli oneri assunti dalla società per la realizzare le iniziative necessarie al conseguimento dello scopo sociale – ha concluso Pizzo – è di evidente interesse per il nostro Comune. Come lo è questione della responsabilità solidale dei soci nei confronti dell’autorità di ambito e di terzi, che già è oggetto di contenzioso, perché legittimerebbe una responsabilità illimitata dei soci per le obbligazioni societarie, arrivando a configurare un obbligo di finanziamento illimitato a copertura di qualunque esigenza di cassa. L’operazione, infine, è finalizzata al riequilibrio finanziario della società Sii e tale da garantire la continuità del servizio superando altresì l’annoso problema delle posizioni debitorie della S.I.I. nei confronti dei comuni per il rimborso dei canoni e dei mutui pregressi che comportano importanti accantonamenti di risorse a scapito della spesa per i servizi alla collettività. Oltre a questo risultato il nostro Comune ha sottoposto al CdA la possibilità di sottoscrivere dei patti parasociali a garanzia del controllo pubblico sulla gestione dell’acqua. Una misura di riequilibrio necessaria alla luce di un recente pronunciamento della Corte dei conti dell’Umbria sul controllo pubblico nelle partecipate”.

Dibattito:
Cons.ra Martina Mescolini (Capogruppo “Partito Democratico”): “l’Assessore non ha riportato i fatti che partono dalla cessione delle quote che Asm deteneva in Sii (18%) ad Umbria 2 (controllata da Acea) che cambiando notevolmente il quadro di riferimento. Una operazione da oltre 6 mln di euro che incasserà il Comune di Terni, rispetto alla quale Acea si è fatta garante di andare a immettere delle risorse, che vedono appunto Acea garantire per accedere a nuovi prestiti, così da liquidare le spettanze che vari comuni vantano nei confronti della Sii. Una operazione fatta per chiudere il bilancio dell’anno corrente. Nel 2019 il Consiglio Comunale si oppose alla cessazione perché andava a dare il 40% in mano ad una società privata. Oggi l’eliminazione dell’art. 8 appare un po’ come fumo negli occhi. Con le modifiche statutarie non è che il socio privato o pubblico ha il diritto di veto, ma che il solo Comune di Terni può avere la maggioranza per deliberare. Perché allora non si è predisposto un aumento del potere decisionale del pubblico? L’art. 14 inoltre attribuisce molti più poteri all’Amministratore Delegato, compreso il licenziamento del direttore tecnico. Un potere decisionale illimitato per il privato. La questione dei patti parasociali è solo una integrazione che il Comune vuole proporre ma che ad oggi non è tale e che poteva essere contenuta in un mandato da affidare al Sindaco in sede Auri. Un potere predominante al privato dunque, con ripercussioni sulle tariffe. Ecco allora il nostro richiamo ad essere chiari su quello che si sta presentando”.
Cons. Andrea Sacripanti (Capogruppo “Lega – Salvini per Orvieto”): “quando il Cons. Barbabella opportunamente presentò la mozione che votammo all’unanimità non era ancora ben chiara quale contropartita e quale utilità fosse concessa ai soci pubblici. Da allora sono intervenute molte interlocuzioni fra soci pubblici e privati, l’Avv. Marcello Caprio nominato rappresentante del Consiglio Comunale di Orvieto nella Sii, sta rappresentando degnamente il nostro territorio, quindi questa che ci apprestiamo ad approvare è una operazione che crea vantaggio per il socio privato ma anche per quello pubblico. L’Assessore ha fatto riferimento ad una utilità immediata che il Comune di Orvieto si trova di fronte, quella cioè di liberare una somma ingente per fare fronte a tutta l’esposizione debitoria accumulata negli anni dalla Sii, somma che per effetto di questa operazione può essere assegnata ad altre destinazioni. Ciò non sarebbe stato possibile se la delibera di aprile adottata dal vecchio CdA non fosse stata cancellata dall’evoluzione di questi mesi, compresa la cancellazione degli artt. 8 e 10. Come elemento di novità si inserisce un organo di controllo e garanzia, terzo e imparziale, per tutti i soci specialmente i soci pubblici. Inoltre, l’introduzione dei patti parasociali, sta trovando accoglimento di altri partner pubblici. L’obbligo di riferire al CdA ogni tre mesi è un elemento importante che avvantaggia i soggetti pubblici che fino ad ora non avevano beneficiato di strumenti di garanzia per verificare la corretta gestione del privato nell’ambito della gestione idrica. Attualmente siamo in presenza di aumenti previsti da Arera e una gestione sana e razionale della Sii potrà scongiurare aumenti futuri dovuti al costo della gestione. Da ultimo, sorprende l’avversione che alcuni soggetti nutrono nei confronti di Acea che è il maggiore plajer della nostra discarica. Lo trovo stridente”.
Cons. Giuseppe Germani (Capogruppo “Orvieto Civica e Riformista”): “malgrado le affermazioni dell’Assessore sui patti parasociali, in realtà si è arrivati ad una soluzione che da anni era sul tavolo del Sii e che, al contrario di quanto sostiene Sacripanti, ci dice che la gestione dell’acqua nel sub ambito ternano viene privatizzata. Nella provincia di Terni si passa dalla gestione dell’acqua pubblica alla gestione privata! Ecco perché serve chiarezza. Tutto ciò è avvenuto per mettere al centro le problematiche economiche e risolvere il problema del Comune di Terni nei confronti di Asm. E’ chiaramente un accordo politico! Vedremo nei prossimi anni i risultati ma è sicuramente un cambio di rotta. Mi sento di augurare buon lavoro al nuovo Cda e di ringraziare anche il vecchio CdA”.
Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”): “è una operazione finanziaria di cui bisogna capirne il senso. La preoccupazione era di mettere in condizione l’Asm, di risanare la sua situazione di bilancio. Una operazione evidente di potere che aumenta il potere di Acea e dell’Amministratore Delegato rispetto al direttore. Vedremo se questo porterà qualche vantaggio. Non credo. Non è stata fatta una analisi del perché Sii aveva problemi finanziari, né una analisi della gestione da parte di Sii, né che sia stato presentato un piano finanziario serio, o le soluzioni per migliorare le condizioni del sistema nel suo insieme. Questa modifica viene fatta solo per risolvere problemi di equilibrio di potere. Non si incide sulle logiche hanno portato agli indebitamenti né sui servizi ai cittadini. Si doveva riempostare la gestione di questo importante servizio guardando oltre lo sguardo perché se dobbiamo andare verso una riorganizzazione dei poteri regionali, si dovrebbe allora ipotizzare una gestione regionale dei sistemi, e non preoccuparci solo di cose localistiche, vedi Asm che peraltro è una responsabilità del Comune di Terni non nostra”. 
Cons. Stefano Olimpieri (Capogruppo “Gruppo Misto”): “ringrazio gli uffici del Comune di Orvieto che hanno predisposto la delibera e hanno proposto la possibilità dei mettere in campo i cosiddetti patti parasociali che vengono indicati da un provvedimento della Corte Conti Umbria dell’ottobre 2019 per tutelare i soci pubblici, in questo caso i Comuni che rappresentato il 51% del capitale sociale. Il nostro comune si è fatto portavoce di una operazione di prospettiva. Ringrazio l’Avv. Caprio che ha già dato dimostrazione di come si può lavorare per modificare un rapporto. Il servizio idrico viene praticamente reimpostato con dei piani finanziari e il CdA, insediato tre mesi fa, ha questa missione fino al 2029, data di cessazione della società Sii. I due articoli tolti dallo statuto erano capestro rispetto al nostro e agli altri comuni che avrebbero dovuto rifondere in quota parte circa 16 mln di euro. Il nuovo CdA ha lavorato sull’abrogazione di questi articoli capestro e al ristorno di tutti i crediti che i comuni avevano nei confronti della Sii. Io cerco di fare gli interessi dei miei cittadini, quindi il fatto che la Sii darà al Comune circa 3 mln di euro è un fatto positivo, con la possibilità di diminuire in maniera consistente i crediti non esigibili da accantonare in bilancio. La Sii aveva già il 49% dei soci privati, le questioni del Comune di Terni e Asm, quindi la stessa Acea già prima di oggi aveva potere di veto nel CdA e nell’Assemblea dei soci. I patti parasociali previsti dal diritto societario vengono da un input della Corte Conti dell’Umbria per salvaguardare tutti gli enti aprendo la possibilità di un nuovo sviluppo per la Sii. Tutti questi elementi insieme, aprono a mio avviso un piccolo spiraglio per riprenderci direttamente la gestione del servizio idrico”. 
Presidente Assemblea, Cons. Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”): “il mio intervento va un po’ in controtendenza con quello dei miei colleghi di maggioranza. Il 7 aprile è il giorno in cui degli amministratori manifestano la loro incapacità di governo della Sii invocando gli artt. 8 e 10. Il 3 luglio cambia il CdA presieduto dall’Avv. Orsini che il 22 luglio in un comunicato stampa parla di ‘società sana, virtuosa e attenta agli utenti’. Io ho seri dubbi che la Sii sia una società sana visti i debiti accumulati; né che sia virtuosa visto che gran parte dei Comuni vantano crediti verso la Sii, e attenta agli utenti, visto che il sistema acquedottistico utilizzato in provincia di Terni presenta perdite che vanno oltre il 40% corrispondente a più di 200 Euro/sec; difficilmente valutabile i l’impatto economico e ambientale, fino ad avere le tariffe tra le più alte d’Italia. Asm è un soggetto privato alle dirette dipendenze del Comune di Terni che il 13 ottobre scorso approva a maggioranza, dopo mesi, la vendita del 15% delle quote di Asm a Umbria Due – Servizi Idrici controllata di Acea per un importo di 6 mln e 41.000 Euro. Di qui la volontà di rivoluzionare lo statuto e in primis l’abolizione degli artt. 8 e 10. Ora ci troviamo ad avere una modifica statutaria che ho analizzato bene. Mi soffermo sull’ex art. 14 oggi diventato art. 12 relativamente ai poteri di compensi e di nomina assegnati all’AD che di fatto diventa una figura centrale della società Sii. Dal punto di vista formale anche la figura del direttore tecnico assume una dipendenza totale dall’AD. Lascia perplessi il fatto che la figura del direttore tecnico, cioè colui che ha la responsabilità tecnico-organizzativa del servizi, valuta l’adeguatezza degli impianti e decide investimenti e manutenzioni risorse debba dipendere in tutto e per tutto dall’Amministratore Delegato. Per queste ragioni non sono d’accordo con le modifiche statutarie previste”.
Cons. Federico Giovannini (“Partito Democratico”): “le perplessità espresse dal Presidente sono anche le mie e della minoranza. Questi articoli mostrano delle lacune in quanto viene legittimano un uomo solo al governo di un bene comune come l’acqua. Quando poteri importanti cercano di appropriarsene, le nostre perplessità diventano enormi. Analizzando le variazioni ci accorgiamo che ancora una volta il nostro territorio si va impoverendo dal punto di vista decisionale e di autonomia. Non c’è una unione dei Sindaci del nostro comprensorio, perché su un bene prezioso come l’acqua servirebbe una posizione unanime dei nostri Sindaci. Penso che di queste variazioni si poteva fare a meno, o almeno dovevano essere oggetto di confronto anche pubblico con le comunità. Ancora una volta i territori più grandi fagocitano i più piccoli. Un 60% di investimenti sul nostro territorio il Sii li ha fatti. Piuttosto che ragionare in termini di rilancio del pubblico, ovvero dei Comuni che sarebbe stata la sola scelta possibile, si è ragionato di altro. Voto contrario”.
Replica Assessore Pizzo: “il senso di questa operazione è quello di mettere di nuovo una pezza ai danni fatti dal 2001 ad oggi, visto che i debiti nel bilancio della Sii ammontano a più di 16 mln di euro. In questi anni anche le persone messe nel CdA dalle passate amministrazioni non hanno operato per migliorare tecnicamente il problema delle perdite idriche, cosa che si potrà fare oggi. La Sii è debitrice nei confronti dei cittadini ed entro la fine dell’anno il Comune potrà incassare oltre 2 mln di euro per investimenti. Ci saranno benefici anche per i prossimi anni. Questo è ovviamente un punto di partenza non di arrivo perché nel 2029 vogliamo lasciare al Sindaco che verrà le mani libere per scegliere se acquisire la gestione diretta dell’acqua o meno. Asm e Acea faranno le loro scelte.  L’art. 8 è cambiato perché i rappresentanti dei soci pubblici hanno votato come i soci privati. Il Comune di Orvieto in questa vicenda è stato sempre propositivo, e gli altri Comuni sono venuti dietro. Mercoledì il Sindaco esporrà la nostra idea di patti parasociali. Li proporremo e comunque andremo avanti lo stesso”. 
Dichiarazioni di voto, Cons. Alessio Tempesta (Capogruppo “Progetto Orvieto”): “sulla questione dell’acqua non sembra che abbiamo tutti lo stesso obiettivo: renderla chiara. Io credo per anni la politica abbia sostenuto la disgregazione dello stato sociale e questo è iniziato con le grandi privatizzazioni nazionali degli anni ’90, arrivando poi, dopo circa un decennio, alla trasformazione delle municipalizzate al privato. Oggi abbiamo la responsabilità di abrogare due articoli capestro e liberare il nostro Comune anche dal punto di vista finanziario. Vogliamo che sia mantenuto il controllo pubblico della società, per questo approviamo questo atto. Questo non significa che da domani tutto cambierà, ma che da domani inizierà una inversione di tendenza: far sì che l’acqua torni ad essere pubblica. E’ questo il mio e il nostro sogno, la nostra visione. Voto a favore”.
Mescolini: “prendo atto della replica dell’Assessore che ha parlato degli intenti dell’Amministrazione. Tuttavia oggi non approviamo un sogno ma una delibera che fa parte di una operazione politica che ha degli impatti significativi. Invito Sacripanti a ponderare le sue affermazioni perché io ho nominato Acea trattandosi nella fattispecie di Acea, di fronte alla quale nessuno di noi ha mai steso tappeti rossi; anzi siamo stati noi a ridurre del 50% l’ultimo ampliamento proposto per la discarica. Tornando alla delibera in approvazione, dico che in questo modo si va a favorire direttamente il soggetto privato. La contrattazione politico-economica che c’è stata, è sicuramente anche a vantaggio dei comuni, però potevano essere introdotte altre variazioni che definissero con maggiore chiarezza il ruolo dei comuni, diversi da Terni. Questo è un dato di fatto! Su questi aspetti si deve essere chiari. I patti parasociali non sono ancora nello Statuto, e per entrarvi dovranno passare per i Consigli Comunali. Per ora sono solo un escamotage economico-finanziario che non è stato in grado di modificare e prevedere un maggior apporto di tutti gli enti pubblici all’interno della Sii. Voto contrario”.  
Barbabella: “si trattava appunto di mettere una pezza come ha detto l’Assessore, attraverso una variazione di Statuto. Ebbene, se questa è la pezza poteva essere messa meglio chiarendo la direzione di marcia. Francamente io non vedo l’entusiasmo del collega Tempesta. In questo momento io vedo solo un aumento di potere dell’AD, un vantaggio per il Comune di Terni e nessuna unione politica comune tra i Comuni dell’Orvietano. Si eliminano è ovvio degli articoli assurdi, ma non si capisce se in questa area territoriale sta maturando una gestione coordinata dei servizi! Ragioniamo di una visione provinciale o regionale o solo localistica? Quali sono i vantaggi per la sicurezza di una gestione seria degli impianti? In questa situazione in perdita oggi chi dà le garanzie sull’analisi seria dei problemi di gestione? Non ne siamo stati messi al corrente. Quando si fanno atti così importanti, serve conoscere tutti gli scenari e uno straccio di piano industriale! Voto contrario in modo molto convinto”.
Sacripanti: “l’AD era già scelto e nominato dal privato quindi rispetto a prima non cambia nulla. Stupisce su come si ponga molto l’accento sul Comune di Terni, senza soffermarsi sul sostanzioso vantaggio che il nostro Comune avrà da questo cambio statutario: mancato ripianamento della quota, pagamento dei crediti dal Sii corrispondente a 3 mln di euro che è una bella quota con cui fare cassa. Un vantaggio sostanzioso quindi. Per votare contro questa delibera si dovrebbe fare un paragone con il passato e alla fine resterebbe il fatto di dover ripianare con 800 mila euro di quota parte il debito della Sii, come dovrebbero fare altri comuni. Se la Sii era con l’acqua alla gola rispetto ad una situazione pregressa, in quel modo ci ritroveremmo con le stesse modalità di gestione che hanno permesso alla stessa Sii di accumulare 16 mln di euro di debiti.  Io credo che questa operazione non può essere semplicemente classificata come una operazione vantaggiosa solo per il Comune di Terni, ma per tutti i Comuni. Dobbiamo ovviamente essere vigili rispetto alle sedi decisionali del Sii. Mi unisco ai ringraziamenti dell’Assessore agli uffici e al nostro rappresentante nella Sii”.
Olimpieri: “condivido le affermazioni di Tempesta. L’opposizione ha fatto solo critiche ma non proposte di emendamento o altri atti concreti a supporto di giudizi che considero fini a se stessi. L’aspetto sostanziale di questa delibera è la precedente delibera di aprile lasciata dal vecchio CdA che ha lasciato sì nei guai tutti i Comuni dell’ambito. Tra la fine degli anni ’90 e 2000 nell’epoca delle grandi privatizzazioni c’è stata una grande ingordigia. In ambito locale è avvenuto che i bilanci dei Comuni hanno subito una botta gigantesca. Io spero che tutti i Comuni possano incassare i soldi dovuti dalla Sii, anche quelli più piccoli che hanno votato contro questa delibera. Voterò a favore molto convintamente”.
Germani: “ero convinto prima di votare contro questa delibera e lo sono di più dopo questo dibattito. Apprezzo l’intervento del Presidente da cui si evince ciò a cui andiamo incontro. Allo stato attuale però votiamo di aumentare il peso e l’influenza di una società grandissima come Acea, che avrà sempre più peso nella gestione dell’acqua della provincia di Terni, mettendo sul piatto certamente delle risorse, che comunque sono sempre poche per un bene che genera milioni di euro all’anno, come lo sono tutti i servizi a rete. Sicuramente facciamo un grande lavoro per il Comune di Terni che, rispetto alle sue controllate, porta avanti un progetto da tempo sul tavolo. Voto contrario”.
Garbini: “ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi e ribadisco che è una situazione che fa acqua da tutti i punti di vista: la realizzazione di un acquedotto da qui a dieci anni, significa che il nostro Comune dovrebbe farsi carico di un struttura cadente per di più in assenza di personale da rimpinguare. E’ giusto sognare ma io dico che bisogna farlo mantenendo i piedi per terra. L’acqua è un bene che va garantito a tutti. Sperare che il Comune possa ritornare a gestire l’acqua sarebbe per tutti auspicabile, ma realisticamente consegniamo ad un AD unico che deciderà tutto da quì ai prossimi dieci anni, dagli investimenti alle soluzioni tecniche. Da parte mia rivendico di pensare con la mia testa. I Sindaci anche quelli dei piccoli comuni, beneficeranno giustamente delle somme dovute dal Sii, ma devono sapere che lo statuto è frutto di un lavoro di sintesi raggiunta non dal coinvolgimento di tutti ma sul tavolo politico costituito da Comune di Terni e Asm. Voto contrario”.

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Ultimo aggiornamento
13/11/2020