Descrizione
(COMUNICAZIONE) ORVIETO – Anteprima a Orvieto, venerdì 23 maggio alle 20.30 al Cinema Corso, per “La Mir – Storie da un mondo di pace”, il documentario scritto e diretto dalla sceneggiatrice Chiara Atalanta Ridolfi che racconta la storia della cooperativa sociale di sartoria e laboratorio artigiano che accoglie, forma e impiega persone che, per ragioni diverse, vivono situazioni di fragilità.
Tra le mura dell’antico oratorio della Misericordia, nel centro storico di Orvieto, Alessandra, fondatrice e cuore pulsante della Mir, e Massimo, suo braccio destro fin dall’inizio, collaborano insieme ad una ventina tra lavoratori e volontari in nome di un progetto di “artigianato di pace” basato sui principi cristiani di Ecologia Integrale, manutenzione, riciclo e su una pratica quotidiana di inclusione, al di là di ogni provenienza ed orientamento.
“Ho scritto e diretto questo documentario – afferma Chiara Atalanta Ridolfi alla sua prima prova da regista – per raccontare la storia di una piccola comunità laboriosa di “artigiani e artigiane di pace” che opera nel cuore della cittadina in cui sono nata e cresciuta. Il mio desiderio era quello di restituire volume a persone che parlano sottovoce in un mondo abituato ad urlare, e conservare la memoria di piccole situazioni quotidiane che compongono nel tempo grandi opere che meritano di essere riconosciute. Ciò che mi ha colpito, sin dall’inizio, è stata la forte spiritualità religiosa che si respira qui, il misticismo diffuso, ma con silenzioso rispetto delle diversità, che sottende tutto. Grande è la capacità di accogliere di questo posto, accogliere e rimettere in circolo, e tessere ogni giorno un nuovo capitolo fatto di persone e situazioni sempre in continuo divenire, di nuove sfide quotidiane. La Mir è un posto da cui filtra un’atmosfera speciale, miracolosa e allegra, restituita nel documentario dalle musiche originali di Arturo Annecchino e dalla suggestiva fotografia di Sara Purgatorio. Dalla sartoria, alla scuola, alle case degli anziani, al carcere, seguendo i personaggi, i loro gesti legati al lavoro, alla manualità ma anche al carattere, impareremo a conoscerli: Nicola, portatore di sindrome di Down, Giada, Beatrice e Iuri, che provengono dalle scuole del circondario, Isolina, che isolata non è più, i ragazzi del Gruppo Inventio del Liceo Scientifico di Orvieto, i detenuti lavoratori dei reparti di Tessitoria e Sartoria della Casa di Reclusione, le sarte anziane che lavorano da casa, le volontarie, e poi Alessandra, Massimo, le gatte che abitano nel laboratorio e tutti gli altri, persone che vengono e che vanno, continuamente, che prendono e danno, in un’osmosi continua in grado di generare crescita ed emancipazione attraverso il lavoro. La Mir – conclude – è l’affresco di una comunità eterogenea, composita e fluida, sempre in movimento, costituita di persone spesso diversissime sotto ogni punto di vista: provenienza, religione, classe sociale, età, condizione personale. Diversità che si completano perché qui ciascuno dà secondo le proprie possibilità e prende secondo i propri bisogni, con grande naturalezza“.
Le prossime proiezioni già in programma si terranno il 30 maggio al Cinema Perla a Bologna e il 4 giugno a Roma al Cinema delle Provincie. In questi tre primi appuntamenti sarà presente la regista. “La Mir” è prodotta e distribuita da Own Air con il contributo di Umbria Film Commission.
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Ultimo aggiornamento: 30 luglio 2025, 14:55