Descrizione
“Di fronte alle mancate risposte del Ministero e delle Regioni non possiamo più attendere”
(COMUNICAZIONE) ORVIETO – “Di fronte al silenzio e alle mancate risposte non possiamo ormai più attendere e siamo pronti a mobilitarci direttamente e in prima persona per far sentire la voce di un ampio territorio tra Umbria e Toscana che non può continuare a essere ignorato, penalizzato e isolato”.
Lo affermano i sindaci di Orvieto, Chiusi, Cortona, dei Comuni dell’Area interna Sud Ovest Orvietano, del Trasimeno e della Valdichiana Senese che nei giorni scorsi hanno elaborato e inviato al Ministero dei Trasporti, alle Regioni Umbria e Toscana, ai vertici di Trenitalia, Rfi e ai presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato il documento sulle gravi criticità dei trasporti ferroviari sull’asse Firenze-Roma che stanno creando disagi quotidiani ai pendolari.
“Lo spostamento permanente di molti treni regionali e Intercity sulla linea lenta e l’assenza di una prospettiva chiara di ripristino dei servizi dopo i lavori sulla rete – affermano – penalizzano migliaia di cittadini che ogni giorno si spostano per lavoro, studio, salute o attività essenziali. La situazione è ancora più critica dopo l’entrata in vigore dell’orario estivo e a nulla sono valsi gli appelli dei comitati dei pendolari ne tantomeno quelli di un fronte istituzionale bipartisan che unisce 40 Comuni di Toscana e Umbria, uniti da una causa comune e da un’unica voce: quella dei cittadini esclusi dal diritto alla mobilità efficiente e accessibile. Vista l’assenza di risposte dal Ministero e delle Regioni Umbria e Toscana che avrebbero dovuto farsi parte attiva di una strategia interregionale concreta e portavoci di intere comunità che denunciano un grave isolamento infrastrutturale, abbiamo deciso congiuntamente di organizzare una iniziativa per il prossimo martedì 1 luglio. Indossando la fascia tricolore con cui orgogliosamente rappresentiamo i nostri cittadini ci daremo appuntamento nelle stazioni di riferimento e insieme ai pendolari ci recheremo a Roma per chiedere di essere ricevuti da Governo, Trenitalia e Rfi. Se le risposte e le soluzioni non arrivano e se non c’è chi ci supporta saremo noi, pacificamente ma con determinazione, a portare i problemi direttamente nella Capitale”.
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Ultimo aggiornamento: 4 agosto 2025, 08:55